Comunque vada oggi, Sinner e Alcaraz sono già nella storia perché non era mai successo prima d’ora nel tennis Open (cioè dal 1968) che gli stessi due giocatori si trovassero di fronte in 3 finali Slam in uno stesso anno. Per trovare una circostanza simile bisogna risalire al 1964, quando ancora professionisti e (finti) dilettanti giocavano in due circuiti separati e i due australiani, spesso compagni di doppio, Roy Emerson e Fred Stolle si ritrovarono avversari in tre finali Slam. Ma era un altro mondo. Per la cronaca: in carriera Emerson ha vinto 12 Slam, mentre Stolle ne ha vinti 2, un Roland Garros e un US Open (più 17 altri Slam fra doppi maschili e misti, 19 in tutto!).
Un montepremi a dir poco stratosferico e un posto in classifica
Al di là del risultato di oggi, il torneo americano ha già stabilito un primato, ovvero quello del montepremi più ricco della storia: ben 90 milioni di dollari, +20% rispetto ai 75 milioni della scorsa edizione che avevano già stabilito un primato. Uomini e donne riceveranno le stesse cifre: i vincitori incasseranno un assegno da 5 milioni di dollari, i finalisti la metà. Un milione di dollari è invece il premio per le coppie vincitrici dei tornei di doppio e doppio misto.
Quanto al ranking ATP, come cambierà dopo la finale? La vittoria dello Slam vale 2.000 punti, quindi il discorso è molto semplice: se Sinner si confermasse campione a New York, resterebbe lì dove è adesso, cioè primo in classifica. Se a trionfare fosse invece Alcaraz, avverrebbe il sorpasso. Al momento, infatti, Carlos è virtualmente numero uno, a quota 10.840 con i punti accumulati in questi giorni agli US Open, mentre Sinner è a 10.280. La finale mette in palio gli ultimi mille punti dello Slam, poi domani verrà ufficialmente aggiornato il ranking.
Sinner e Alcaraz stasera tornano là dove tutto è cominciato
«La nostra rivalità è cominciata qui, nel 2022. Ora siamo due giocatori diversi, anche dal punto di vista della fiducia», ha commentato Jannik Sinner dopo la vittoria contro Auger-Aliassime l’altra sera, ma già con la testa alla finale: «Io e Carlos abbiamo giocato spesso quest’anno, ma sono state sempre grandi partite, una diversa dall’altra».