Il ct alla vigilia di Israele-Italia: “Loro hanno perso solo una partita nelle ultime sette”. Tonali: “Gattuso farà sì che ognuno di noi sia com’era lui in campo”


Andrea Elefante

Giornalista

7 settembre 2025 (modifica alle 20:45) – MILANO

Tre giorni scarsi, compreso il tempo di digerire l’abbuffata di tensione accumulata per il debutto (venerdì) e quello per riordinare le ultime idee, lanciare gli ultimi messaggi, prendere le ultime decisioni, se ancora ne avrà da focalizzare meglio (domani): Rino Gattuso deve sentirsi come in una centrifuga, ma era preparato. Per quanto lo si può essere quando si guida la Nazionale italiana di calcio in missione per conto della nazione, vedendo – dovendo vedere – un Mondiale all’orizzonte. Per mettere ulteriormente a fuoco le immagini, anche domani sera bisognerà a tutti i costi non inciampare, meglio se andando a passo sostenuto incontro al 90’ di questa gara contro Israele: scivolosa come e forse anche più di quanto raccontano i risultati maturati fino ad oggi, e dunque la classifica. 

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Che sia un’avversaria più tosta dell’Estonia presa a sculacciate venerdì sera è cosa nota a tutti, nel dubbio Gattuso lo ha ribadito. Spiegando anche il senso della sua dichiarazione di venerdì, quando aveva parlato di sfortuna per il fatto di dover affrontare Israele: “E intendevo la sfortuna di averli nel nostro girone, non come rivali in assoluto. Mi spiace essere stato frainteso perché sono un uomo di pace, mi riferivo al loro valore calcistico. Nelle ultime sei partite Israele ha vinto sei volte e perso contro la Norvegia senza meritarlo. Dovremo stare molto molto attenti sulle loro transizioni, perché ti fanno male: hanno pepe, vivacità e qualità tecniche. Il problema non è giocare o non giocare con due centravanti: è come giocare nella loro metà campo e come gestire quando perdiamo palla e gli diamo campo”. Già, i due centravanti: Retegui e Kean insieme, la mossa che alla distanza ha dato scacco matto all’Estonia. Si può replicare, fa capire il ct, ma con accorgimenti e anche atteggiamenti diversi: “La coppia può funzionare anche con Kean che si allarga, bisogna solo cercare un po’ di equilibrio in più. Loro lavorano bene insieme, ci danno profondità e anche quando vengono a legare il gioco, ce lo fanno sviluppare in un certo modo. Basta sapere che sarà una partita dalle caratteristiche completamente diverse da quella di venerdì”. 

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Purché non sia diverso il mood della squadra, che Sandro Tonali ha sintetizzato parlando di un gruppo che va in campo “per divertirci tutti insieme. In questa settimana abbiamo tirato fuori voglia e passione: c’erano anche prima, ma basse. Le abbiamo risvegliate. Si è visto contro l’Estonia: dopo 60’ difficili, siamo rimasti positivi e non ci siamo mai disuniti, senza perdere il coraggio di provare la giocata, anche se la palla pesava”. Il segreto, ha spiegato uno dei due fari del nostro centrocampo, è che “Gattuso farà sì che ognuno di noi sia com’era lui in campo”. Ma qui il ct sceglie un distinguo: “E’ difficile far fare a i giocatori quello che facevo io, anche per quella che è la mia visione del calcio adesso, rispetto a come lo vedevo prima. Prima di firmare per guidare la Nazionale mi ero fatto una foto ben precisa, non sentivo di avere la verità nelle mani, ma sapevo quale strada avrei voluto prendere: volevo portare entusiasmo, farli allenare con il sorriso, appesantirli il meno possibile. Loro sono stati bravi a farsi trovare pronti, poi saremo giudicati in base a quello che faremo domani. Oggi è bello vedere loro con questo entusiasmo, l’ambiente che si sta creando. Ma parlare adesso è facile, questa partecipazione bisogna portarla fino a giugno: se durerà, vuol dire che l’abbiamo azzeccata”.