Anziché vedere gli avversari che ricuciono il gap a metà campionato si ha la sensazione che la McLaren riesca ad aprire il margine di vantaggio tecnico sugli altri. Si tratta di un’anomalia di un regolamento che è arrivato alla fine del suo ciclo iniziato nel 2024.
La squadra di Woking ogni volta che introduce delle novità fa un salto di qualità che distanzia i rivali, incapaci di replicare alla superiorità della MCL39. Oscar Piasti nella sprint qualifying ha disintegrato il record della pista di Spa-Francorchamps che resisteva dal 2020: non è stato un “ritocco”, ma un miglioramento di 1”139. Un’enormità! E a parlare sono i distacchi che il leader del mondiale ha rifilato alla concorrenza: 477 millesimi alla Red Bull di Max Verstappen e 768 millesimi alla Ferrari di Charles Leclerc.
Dettaglio del nuovo fondo McLaren
Foto di: AG Galli
Dettaglio del nuovo fondo McLaren
Foto di: AG Galli
La McLaren ha fatto debuttare il nuovo fondo che si era visto in una fugace apparizione a Silverstone: c’era chi andava dicendo che era stato bocciato in Gran Bretagna, non ricordando che la strategia di Woking è quella di anticipare le novità in un appuntamento, per introdurlo in quello successivo, potendo contare sulla revisione dei dati della pista confrontati con quelli di simulazione. Vale a dire: avere la certezza dell’incremento delle prestazioni.
La sessione cronometrata del venerdì ci ha dato una dimensione della superiorità McLaren: il fondo, che produce circa il 60% del carico della vettura papaya, garantisce una downforce che consente a Piastri di dominare nel T2, vale a dire nel settore centrale di Spa-Francorchamps, quello più guidato, dove rifila quattro decimi a Verstappen.
Oscar Piastri, con la McLaren al Raidillon
Foto di: Clive Rose / Formula 1 via Getty Images
La MCL39 ha assunto il ruolo che in passato aveva la Red Bull: la RB19, dominatrice nel 2023, aveva le stesse caratteristiche frutto di una spinta verticale che consentiva al campione olandese di avere sempre le gomme nella perfetta finestra di funzionamento. La squadra di Milton Keynes, perso Adrian Newey, ha scelto di cambiare filosofia aerodinamica delle sue monoposto che ora cercano di puntare sull’efficienza aerodinamica e al raggiungimento della velocità massima prima degli altri.
In effetti, Max alla staccata del Kemmel è arrivato a 345,3 km/h, mentre Piastri ha toccato i 341,4 km/h, ma dubitiamo che i 3,9 km/h in più della Red Bull possano facilitare un attacco di Verstappen sulla vettura papaya. La ragione? È abbastanza semplice: Oscar, nel primo velocissimo settore, paga alla RB21 solo 95 millesimi, mentre nel T3, l’altro tratto dove conta la velocità, le suona anche se di poco all’olandese.
McLaren MCL39: ecco l’ala posteriore più scarica che ha debuttato a Spa
Foto di: Circuitpics.de
E tutto questo è possibile perché la McLaren si è permessa di scaricare ulteriormente l’ala posteriore, unica novità tecnica effettivamente dichiarata per il GP del Belgio: nelle disponibilità del team, Peter Prodromou, ha potuto migliorare l’efficienza seppur con un range simile di resistenza. Il britannico di origine cipriota è l’uomo che genera a raffica le idee, mentre Rob Marshall, direttore tecnico, ha il compito di selezionare solo i concetti che meritano di andare in macchina, seguendo un filo di sviluppo che è semplicemente inesorabile per tutti gli altri che non riescono a reggere il passo.
McLaren MCL39, dettaglio tecnico dell’ala anteriore con le code di sirena
Foto di: AG Galli
Chi a questo punto della stagione porta ancora degli aggiornamenti, è probabile che non cerchi tanto di avvicinare i razzi McLaren, quanto di raccogliere informazioni utili da trasferire alla macchina 2026, visto che il carry over, vale a dire il trasferimento di esperienze dalle monoposto a effetto suolo sarà maggiore di quanto si potesse pensare…
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