Tra i tanti vip accorsi a rendere l’ultimo omaggio a Giorgio Armani, domenica 7 settembre alla camera ardente milanese, anche l’attore Stefano Accorsi, che ha spesso indossato i suoi abiti.

“Quello che mi ha sempre colpito del signor Armani è come riuscisse a restare fedele a sé stesso, a mantenere un contatto autentico con il mondo e con le persone. Non è scontato, soprattutto quando fai una vita che può facilmente allontanarti da tutto”, ha detto l’interprete.

“Non è mai invecchiato”

“Non era solo una scelta etica, era la sua natura. E forse è proprio questo che gli ha permesso di non invecchiare mai, in un certo senso. Era sempre uguale a sé stesso, come l’immagine che tutti abbiamo di lui: autentica, senza tempo. È vero, lo stile resta anche senza giovinezza. E chi ama il cinema non può non riconoscere quanto abbia influenzato l’immaginario collettivo, soprattutto attraverso i costumi di film iconici. Penso ad American Gigolo, che vedevo da giovane. Ma non solo, ha segnato intere epoche dello stile italiano e non ha mai smesso di farlo”, ha rimarcato Accorsi.

“Mi ha detto che stavo bene rasato”

“L’ultima volta che ci siamo visti, ero rasato. Mi disse che stavo bene. Era una persona che ti diceva davvero ciò che pensava, senza formalità. E per questo, ogni parola aveva valore: era sincero”, ricorda.

“Ricordo una volta andai a una sua sfilata. Avevo appena fatto un film e ne parlammo. Ma la cosa che mi colpì di più fu che citò un mio film minore, uscito qualche anno prima e passato quasi inosservato. Ci teneva a dirmi che lo aveva visto e a commentarlo in modo molto sentito”, aggiunge.

“Aveva una curiosità autentica”

“Questo mi fece capire quanto avesse una curiosità autentica. Non lo aveva visto perché doveva, nessuno gli aveva chiesto nulla. Lo aveva davvero visto per interesse personale, e nel momento giusto me lo disse, in modo diretto e profondo. Ci rimasi molto colpito”, conclude.