Il 24 settembre 2023 l’Italia crollava contro la Polonia nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Fu l’epilogo della gestione Mazzanti, naufragata completamente nell’ultima stagione a causa di problematiche di spogliatoio che erano già emerse ai Mondiali 2022 (chiusi comunque bronzo), che si erano infuocate ai fallimentari Europei di quella stagione e che poi divamparono definitivamente a Lodz.
Meno di due anni dopo la nostra Nazionale è Campionessa Olimpica e Campionessa del Mondo, nonché detentrice della Nations League e protagonista di una striscia di 36 successi consecutivi. Risorta dalle proprie ceneri sotto il lavoro di Julio Velasco che ha infuso fiducia a tutto il gruppo, lo ha ricompattato, ha aggiustato le crepe, ha allargato la panchina, ha trovato soluzioni tattiche sagaci e soprattutto ha saputo ascoltare tutte le sue ragazze, valorizzandole in base ai loro talenti.
La forza del gruppo è una delle armi di questa Nazionale, sottolineata più volte da tutte le protagoniste: tutte pronte ad aiutarsi una con l’altra e a fornire il proprio contributo quando una compagna è in difficoltà. Il “qui e ora” è il diktat di una Nazionale che si è riscoperta magica dopo un biennio difficile, ma le interpreti non sono praticamente cambiate a dimostrazione della loro indiscutibile categoria e di un potenziale che ha avuto modo di esprimersi in tutta la sua forza.
Dall’efficacia del doppio cambio con due bomber fenomenali come Paola Egonu ed Ekaterina Antropova, dalla regia della miglior giocatrice dei Mondiali (Alessia Orro), dalla grinta di una schiacciatrice a tutto campo come Myriam Sylla, dall’entusiasmo di una giovane come Stella Nervini, dall’esperienza della capitana Anna Danesi, dai muri di Sarah Fahr, dall’eterna grinta dell’intramontabile Monica De Gennaro, con il supporto di una panchina lunghissima che non smette di sognare.