Luca Marini aveva chiuso il GP dell’Ungheria con il sorriso, quarto posto nella Sprint e quinto in gara. Ha di che sorridere anche dopo il GP di Barcellona.

Su una pista completamente diversa da Balaton Marini ha centrato la Q2 e ha fatto punti sia nella Sprint che in gara. Alla domenica è rimasto 5° fino al penultimo giro, poi ha chiuso 8°

Ecco le sue parole a Sky: “La P8 è quello a cui possiamo ambire in questo momento in una pista difficile come Barcellona. Ho fatto un’ottima partenza, poi ho commesso un errore perché ho voluto spingere un po’ troppo per andare a prendere Acosta

Ecco spiegato perché al penultimo giro è stato passato da Quartararo, Ogura e Bagnaia…

“Ho finito la gomma dietro e non stavo più in strada, non avevo più trazione nelle curve, ho perso tre posizioni negli ultimi giri. Sono contento di aver provato, era importante da capire. Oggi pensavo di avere un pelo di margine per spingere di più”

Lunedì di test per HRC, grazie alle concessioni…

“Ancora non ho parlato su quello da provare domani, sarà soprattutto per capire la differenza del telaio nuovo e del forcellone per indirizzare lo sviluppo. Mi piace molto l’aspetto tecnico della moto, cercare di dare risposte agli ingegneri, non solo chiedere e lamentarmi, cercare di trovare soluzione: è una cosa stimolante che mi diverto a fare, gli ingegneri apprezzano molto

Poi una riflessione-spiegazione da grande analitico quale Marini è…

“Spesso noi piloti crediamo che gli ingegneri ci possano capire con il nostro linguaggio, ma per gli ingegneri che non sono mai saliti su una moto è difficile, soprattutto in una lingua che non è la propria”

Da quanto usate il telaio nuovo?

“Il telaio lo abbiamo dall’Austria. Aleix ha trovato un feeling buono per Barcellona, io non ho sentito questo beneficio extra, è molto meglio quando senti la gomma davanti, si può lavorare con il setting, ma non fa fare un grande passo in avanti. Abbiamo ingegneri italiani con cui è più semplice lavorare, non sono solo giapponesi, c’è un gruppo che cerca di lavorare insieme. Albesiano si sta integrando sempre meglio, va sempre più spesso in Giappone e riusciamo ad essere più produttivi”