Una sconfitta che può far preoccupare e alimentare delle riflessioni. Jannik Sinner ha dovuto chinare la testa al cospetto dello spagnolo Carlos Alcaraz. Il pusterese è stato battuto nella finale degli US Open 2025 dall’iberico col punteggio di 6-2 3-6 6-1 6-4. Una partita dall’esito sorprendente perché ben pochi si sarebbero aspettati che Carlitos potesse avere il comando delle operazioni come è accaduto nell’atto conclusivo a New York.
Se è vero che lo spagnolo aveva già evidenziato una predominanza negli scontri diretti, era altrettanto chiaro che le partite a cui si era assistito erano sempre state piuttosto “vicine”, ovvero girate su pochi punti. Nella partita sul cemento americano, invece, per larghi tratti non c’è stata storia.
È come se si fosse visto in Alcaraz un’evoluzione del suo tennis tale da riuscire a conciliare la solidità granitica tipica proprio di Jannik con la creatività tipica del murciano. Una miscela che, se confermata poi nel futuro, potrebbe davvero portare l’iberico in una dimensione diversa e piuttosto che parlare di duopolio si dovrebbe parlare di monarchia assoluta.
Non è un caso che in conferenza stampa lo stesso Sinner abbia parlato della necessità di uscire maggiormente dalla comfort zone, ovvero essere meno prevedibile e scontato nel suo tennis, al cospetto di un giocatore come Carlos. Evidentemente si è entrati nell’ottica di idee che con il match odierno, al di là della conquista del primato della classifica mondiale e del sesto Slam in carriera, lo spagnolo abbia dato una bella spallata anche alle certezze che Jannik aveva.