di
Giorgio Terruzzi
Il monegasco lotta ma con questa macchina non può niente (anche a Monza non ha mai avuto speranze di podio). Un pilota come lui deve cercare uno spariglio per provare a conquistare ciò che merita
«Dico sempre le stesse cose». La faccia di Leclerc, a Monza, somiglia a quella che abbiamo visto molte volte, troppe. Le parole, pur trattenute, mostrano un ragazzo che non ce la fa ad accettare una rassegnazione, mentre le espressioni, la postura, il tono della voce, svelano un ragazzo arreso di fronte a un presente smorto, a un futuro scarico di opportunità, ormai provato da una lunga storia d’amore che non funziona, non produce gioia, allegria. Sì, certo, l’affetto dei tifosi, una popolarità enorme, ma vederlo così, alla fine di ogni gara, viene in mente un marito che non sa più come fare per tenere in piedi il matrimonio in crisi. Si augura, spera ma non ci crede davvero.
Charles è cresciuto con Verstappen. Talenti assoluti che, secondo ogni osservatore, avrebbero dominato la scena per chissà quanto, in F1. È Leclerc, dovrebbe essere lui, l’antagonista di Verstappen. Ma questa sfida è comparsa per una manciata di giri, di minuti. Scelte, due destini separati, due modalità diverse di crescere, con bilanci a questo punto troppo distanti. Così, pur comprendendo le ragioni di un legame profondissimo, voler bene davvero a questo fuoriclasse senza corona, inchiodato in una delusione cronica, porta a pensare che gli serva cambiare aria. Il pensiero è intimo ma pressante, circola nella testa di chi, per Charles, conserva stima, ammirazione; di chi, a Charles, tiene.
Insomma, di chi pensa che un pilota come lui debba cercare uno spariglio per provare a conquistare ciò che merita. Salvare il soldato Leclerc: il tema, del resto è esposto, non c’è nemmeno bisogno di star qui ad elencare responsabilità, errori, scelte che non hanno funzionato. Più affettuosamente, trattasi di trovare un modo per un rilancio emotivo prima che agonistico. Di trattare Leclerc come un amico che, magari, potrebbe stare meglio affrontando un divorzio doloroso. Il tutto detto con riserva perché dare consigli, quasi sempre, comporta un rischio, fraintendimenti, qualche incomprensione.
8 settembre 2025 ( modifica il 8 settembre 2025 | 07:12)
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