La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha reso omaggio a Giorgio Armani visitando la sua camera ardente allestita in via Bergognone, a Milano. Con occhiali scuri e un elegante tailleur nero, la ministra è entrata negli spazi dell’Armani/Teatro senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.
Francesco Rutelli ha invece voluto ricordare con la stampa il grande Giorgio: «Ricordo che, durante la mia breve esperienza di governo, gli chiesi: “Perché non provi tu a unire i gruppi italiani in un mondo della moda in rapida trasformazione?”». «Mi rispose con vivacità: “Impossibile”, ma nulla è stato impossibile per lui. Quello che vediamo oggi lo conferma: migliaia di giovani che gli rendono omaggio, celebrando una vita unica e straordinaria».
La ministra Anna Maria Bernini
PIERO CRUCIATTI/Getty Images
Sua moglie, Barbara Palombelli, ha aggiunto un ricordo personale: «Mi spiace tanto per questa notizia, ci eravamo conosciuti qui a Milano nel 1980, quando nasceva tutto: Mediaset, la grande moda, ci si riprendeva dall’Italia del terrorismo. Eravamo ragazzi con grandi speranze e poi siamo rimasti legati. Quest’estate ci siamo scritti perché lui non era stato bene, lui rispondeva a tutti e questa era una cosa meravigliosa. Armani rappresentava l’Italia del fare contro l’Italia della lagna».
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e produttore cinematografico, ha voluto sottolineare la grandezza e la generosità dello stilista: «Ogni parola non rappresenterebbe la sua grandezza e quindi rimaniamo tutti rispettosamente silenti, come le candele che lo accompagnano in questo ultimo viaggio, bellissime, una messa in scena di livello che lo rappresenta in tutto. Straordinario, di grande generosità. I ricordi sono sempre personali, non fatti coram populo. Non c’è nulla da raccontare, lui amava e rispettava la gente e la gente gli dimostra il suo amore».