Il ritiro e l’epoca dei Fab Four

“Sono un tipo un po’ riservato”, ha ammesso Rafa Nadal, spiegando così la scelta di dire addio al tennis proprio a Roland Garros: “È stato il luogo perfetto per chiudere“. Una chiusura carica di significato, in quello che è stato il teatro delle sue imprese più grandi. Alla domanda sul motivo del ritiro, Nadal è stato chiaro: “Dopo il ritiro, il dolore al piede era così forte che ho avuto grandissime difficoltà a camminare per un mese”. Parole che raccontano quanto sia stato complicato, anche dal punto di vista fisico, l’ultimo tratto di carriera. Con la sua uscita di scena, si è chiusa definitivamente l’epoca dei leggendari Fab Four: Federer, Djokovic, Murray e lo stesso Nadal. Una rivalità storica, ma anche un legame umano profondo tra quattro campioni che hanno segnato un’era. Un addio vissuto con consapevolezza e senza rimpianti: “Prima ero in pace, e dopo lo sono stato altrettanto. Ma è stato bellissimo vivere quel momento”.

La rivalità con Djokovic e Federer

Non abbiamo mai avuto tempo per rilassarci”, ha ammesso Nadal. “Bisognava spingere sempre al massimo. Quando mi allenavo, volevo migliorare da solo, ma sapevo che davanti avevo dei rivali fortissimi“. Nel 2011, per esempio, Djokovic è riuscito a batterlo in sei finali. “Dopo quell’anno sapevo che dovevo cambiare qualcosa nel mio gioco” ha rivelato. Poi ha continuato: “Ho parlato con mio zio Toni e il team, abbiamo tracciato un piano: dovevo essere più aggressivo e migliorare la qualità del dritto per chiudere i punti. Avere davanti giocatori come Novak o Roger ti indica chiaramente cosa devi fare per competere”.

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