Lo Stato non sta adempiendo ai suoi obblighi legali di nutrire adeguatamente i detenuti palestinesi nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani: l’accusa viene dall’Alta Corte di Giustizia di Israele che, in una sentenza, ha ordinato alle autorità penitenziarie e al ministro dell’estrema destra Itamar Ben-Gvir di adottare misure per fornire ai prigionieri cibo sufficiente “per garantirne la sussistenza “. Una decisione che ha inevitabilmente infiammato le polemiche, con Ben Gvir che ha accusato i giudici di “proteggere gli assassini e gli stupratori” di Hamas.
La decisione della corte, adottata con due voti contro uno, risponde alle petizioni presentate dall’Associazione per i Diritti Civili in Israele (Acri) e dall’organizzazione Gisha nell’aprile dello scorso anno contro Ben Gvir e il Servizio Penitenziario Israeliano, accusati di aver deliberatamente ridotto le razioni dei prigionieri sotto livello di sussistenza e di aver sostanzialmente fatto morire di fame i detenuti palestinesi.
Argomentando la decisione, la giudice Daphne Barak-Erez ha stabilito che il livello legale di nutrizione per i prigionieri palestinesi non è stato mantenuto, esprimendo la necessità di adottare misure per porre rimedio alla situazione. “Bisogna ricordare che le dolorose testimonianze degli ostaggi liberati dimostrano che un regime alimentare più rigido (per i prigionieri palestinesi) non allevia le sofferenze dei nostri fratelli rapiti che sono ancora in difficoltà e in cattività, anzi, è il contrario”, ha osservato Barak Erez, mentre secondo l’altro giudice favorevole alla decisione, Ofer Grosskopf, lo Stato non ha dimostrato a sufficienza di adempiere ai propri obblighi in materia di nutrizione.
“L’Alta Corte di Giustizia ha ordinato la fine della politica di Ben Gvir di affamare i prigionieri di sicurezza”, ha esultato Oded Feller, avvocato dell’Acri, aggiungendo che “uno Stato non affama le persone, indipendentemente da ciò che hanno fatto”.
Diametralmente opposto il commento di Ben Gvir: “I nostri ostaggi a Gaza non hanno un’Alta Corte a difenderli. I terroristi assassini di Nukhba (Hamas) e gli abominevoli stupratori hanno, con nostra vergogna, l’Alta Corte a proteggerli”, ha attaccato il ministro dell’estrema destra.
Assicurando che la sua politica di fornire “le più minime condizioni previste dalla legge” per i prigionieri sarà preservata.
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