In classifica tra i film più visti di Netflix degli scorsi giorni c’è Night Swim, film horror prodotto dal prolifico duo di Blumhouse/Atomic Monster composto da Jason Blum e James Wan delle saghe di The Conjuring e di M3gan. Volendolo descriverlo in una sola frase è Amityville Horror con piscina, al posto della casa, posseduta. Sono diverse le pellicole – più spesso thriller che dell’orrore – che sfruttano l’ancestrale paura di affogare: le vittime sono per lo più intrappolate in sottomarini, bloccate sul fondo del mare o assediate da mostri degli abissi, ma esiste anche l’inquietante e più domestico sottogenere dedicato proprio alle piscine. Chi non è stato traumatizzato a vita dalle sequenze acquee di Phenomena di certo sopravvivrà all’immensa vasca posseduta di Night Swim, ma la pellicola resta un buon intrattenimento per gli amanti degli spaventi marini.

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Night Swim segue un ex campione di baseball, Ray Waller (Wyatt Russell) che si è ritirato da una folgorante carriera dopo una diagnosi medica devastante. Con la moglie Eve (Kerry Condon) e i due figli Izzy ed Ellie, e nonostante qualche sinistro avvertimento, decide di trasferirsi in una villa in provincia con piscina annessa: un complemento prezioso perché l’acqua con cui viene riempita attinge direttamente a una sorgente termale che si dice dalle proprietà miracolose. Gli esercizi in piscina sono anche estremamente utili per le cure di Ray che sta perdendo tono muscolare e coordinazione. Dopo poche settimane i miglioramenti della sua salute appaiono prodigiosi. Nel frattempo, i Waller – tutti con la temeraria tendenza a calarsi nelle acque a notte fonda, rigorosamente da soli e mentre le luci sfarfallano – si rendono conto che la piscina nasconde qualcosa di sinistro: voci e presenze si rivelano come visioni sfuggenti, incidenti inspiegabili e poi manifestazioni sempre più tangibili suggeriscono che qualcosa di maligno abiti il fondo della vasca e che, qualsiasi cosa sia, stia influenzando negativamente Ray.