L’aumento dei contagi da virus influenzale in Australia preoccupa l’Italia. Con la fine dell’estate alle porte, arriva il momento di buttare un occhio nell’altro emisfero per provare a capire cosa succederà nella prossima stagione autunno-invernale nel nostro Paese per quanto riguarda le malattie stagionali. “È vero, in Australia ci sono tanti casi e bisogna tenerne conto”. Così a Repubblica Gianni Rezza, epidemiologo e infettivologo del San Raffaele di Milano. “Però – ha spiegato – dobbiamo ricordare che l’anno scorso nel nostro Paese abbiamo visto un record di persone infettate, circa 16 milioni, quindi mi sembra difficile che i dati di quest’anno possano essere ancora più alti. Comunque sia, è difficilissimo fare previsioni”.
Vaccini e prevenzione
Per aiutare gli italiani a combattere il virus influenzale sono fondamentali i vaccini. Tuttavia, per i medici è ora importante capire quale sia il ceppo originario del nuovo contagio australiano per decidere quali siano i vaccini più efficaci da somministrare nella prossima stagione. Ministero della Salute e Regioni, a tal proposito, come spiega il quotidiano, si stanno adoperando per l’acquisto dei vaccini trivalenti, tra i quali è confermato l’utilizzo dello spray nasale per i bambini da 2 a 6 anni. A inizio ottobre è previsto l’inizio della campagna vaccinale. “L’importante – ha ricordato Rezza – è ridurre il più possibile il numero dei casi gravi. A questo serve il vaccino, non a limitare la circolazione generale, ma appunto a proteggere chi ha fragilità dovute all’età o a problemi di salute”.