ADRIA – La città di Adria si prepara ad un ambizioso progetto al fine di dotarsi di un vero e proprio Centro Sportivo Polifunzionale che possa rispondere alle crescenti esigenze della comunità.
L’iniziativa mira a trasformare gli impianti sportivi esistenti nel quartiere Coop di località Ca’ Cima, in un complesso moderno e attrezzato.
APPROFONDIMENTI
IL PROGETTO
Il progetto, che sarà illustrato a grandi linee giovedì durante i lavori del consiglio comunale dall’assessore al bilancio ed all’associazionismo Federico Simoni, il referente di giunta risponderà ad una mozione denominata Ca’ Cima e protocollata da Ibc, prevede la creazione di un polo sportivo che includa campi da calcio, calcetto, padel e beach volley.
Il complesso sarà completato con servizi essenziali come un bar e un ristorantino, rendendolo cosi anche un luogo di ritrovo e di socializzazione.
«Noi in città non abbiamo un vero e proprio Centro Sportivo – sottolinea Simoni – ed è nostra intenzione quella di arrivare nel giro di pochi anni a costruirne uno, partendo dalle strutture già presenti in Ca’ Cima, ma inutilizzate da tempo. Si tratta di un progetto ambizioso ma questo è il futuro».
LA NECESSITÀ Il referente di giunta sottolinea inoltre l’importanza di una struttura che possa essere utilizzata tutto l’anno, magari con l’aggiunta di una tensostruttura, come già avviene in città vicine come Porto Viro e Rovigo».
«L’ideale – precisa – sarebbe dotarlo anche di una tensostruttura per poter usare il centro tutto l’anno. A Porto Viro e Rovigo hanno dei centri bellissimi tanto che molti adriesi si recano fuori città e in quelle strutture per praticare attività sportiva. Riconosco che il progetto è ambizioso ma lo vediamo come un investimento essenziale per il futuro sportivo della città, con l’obiettivo di offrire più opportunità e incentivare la pratica sportiva tra i cittadini». L’EVOLUZIONE L’idea del centro sportivo in zona Coop potrebbe mettere una pietra tombale sopra, dopo 15 anni, al progetto di Cittadella dello sport, lanciata dalla giunta Barbujani nel 2010. L’idea era molto semplice.
La progettualità si prefiggeva, in sintesi, l’obiettivo di sfruttare ed ampliare gli impianti sportivi già presenti sul territorio, collegandoli tra loro, con una serie di ciclabili e di attraversamenti in sicurezza, in una specie di circuito che collegasse varie tipologie di strutture.
Interessati dall’operazione, la piscina comunale, lo stadio di calcio, il centro sportivo Vidale e le palestre della scuola media Marino Marin.
Riflettori puntati in particolare sul Bettinazzi il cui terreno di gioco avrebbe dovuto essere ricreato ex novo e spostato in senso longitudinale rispetto all’esistente, sfruttando l’attuale prato verde e l’annessa pista per le competizioni di atletica leggera. Una operazione studiata in previsione quindi un nuovo ingresso ad est e di nuove tribune.
Tra le altre peculiarità era previsto nel progetto un campo in erba sintetica, che avrebbe dovuto essere sfruttato per gli allenamenti soprattutto nel periodo invernale, e nuovi spogliatoi.
Nell’elaborato era contemplato anche recupero del campo da rugby dietro la scuola media Marino Marin. Quest’ultimo, un terreno da gioco, in disuso da oltre un decennio, era stato annesso nel perimetro della scuola e messo a norma dalla giunta Barbujani ma poi anche la progettualità legata alla palla ovale era stata abbandonata.