Lo Stato della Florida ha annunciato la sospensione di tutti i mandati vaccinali, compresi quelli per morbillo, parotite, varicella, poliomielite ed epatite. La decisione è stata comunicata dal chirurgo generale Joseph Ladapo, noto per posizioni critiche verso i vaccini e per un controverso studio del 2022 in cui avrebbe manipolato i dati relativi alla sicurezza dei vaccini contro il Covid-19.
I vaccini infantili hanno ridotto in maniera significativa il peso delle malattie infettive e sono considerati uno degli interventi di salute pubblica più efficaci e a basso costo. Il vaccino contro il morbillo, da solo, ha salvato decine di milioni di vite a livello globale. La letteratura scientifica ha più volte confermato efficacia e sicurezza dei vaccini approvati. Nonostante ciò, Ladapo ha dichiarato che “ogni vaccino è sbagliato” e ha rivendicato il diritto dei cittadini di scegliere liberamente se vaccinarsi, presentando la questione come un tema di libertà individuale e religione. Le reazioni del mondo medico non si sono fatte attendere. L’American Academy of Pediatrics ha definito la misura un grave rischio per scuole e comunità, avvertendo della possibilità di nuove epidemie. Altri Stati, come California, Oregon e Washington, hanno rafforzato le proprie politiche vaccinali, prendendo esplicitamente le distanze dalla scelta della Florida.
Il rischio non è teorico. Il morbillo, tra i virus più contagiosi conosciuti, può infettare fino al 90% dei non vaccinati esposti a un singolo caso. Prima dell’introduzione del vaccino negli anni Sessanta e Settanta, causava milioni di morti ogni anno. La poliomielite, oggi quasi eradicata, provocava centinaia di migliaia di decessi o paralisi irreversibili. Oltre alla protezione individuale, i vaccini garantiscono l’immunità di gregge: quando una quota elevata della popolazione è immunizzata, la diffusione del virus viene interrotta, proteggendo anche chi non può vaccinarsi, come neonati, pazienti oncologici, persone trapiantate o soggetti con allergie gravi. L’indebolimento di questa protezione collettiva espone i più vulnerabili a rischi concreti e può favorire il ritorno di malattie quasi scomparse. Secondo la comunità scientifica, la decisione della Florida rappresenta un arretramento nelle politiche sanitarie e rischia di compromettere decenni di progressi nella lotta alle malattie infettive.