La procura di Torino ha accettato un accordo secondo cui John Elkann sosterrà un anno di messa alla prova in cambio della sospensione del procedimento giudiziario attorno al complesso caso dell’eredità famiglia Agnelli e dell’archiviazione delle accuse contro gli altri indagati: Lapo e Ginevra Elkann, fratelli di John; Gianluca Ferrero, presidente della Juventus e commercialista degli Agnelli; e il notaio svizzero Urs Robert Von Grüningen. Sono tutti accusati di truffa ai danni dello Stato e di “dichiarazione infedele” in concorso. Ora il giudice dovrà decidere se approvare o meno l’accordo fra la procura e la difesa. La messa alla prova prevede la sospensione di un processo e lo svolgimento da parte dell’imputato di lavori di pubblica utilità.
Il caso riguarda il presunto mancato pagamento al fisco italiano di milioni di euro di tasse e delle tasse di successione sull’eredità di Marella Caracciolo di Castagneto, nonna materna dei fratelli Elkann e moglie di Gianni Agnelli, uno degli industriali più noti della storia d’Italia e presidente del gruppo Fiat dal 1966 al 1996. Al centro della questione c’è la rinuncia a questa eredità da parte di Margherita Agnelli, madre degli Elkann (con cui non ha più rapporti) e figlia di Agnelli e Caracciolo: avvenne tramite un accordo del 2004 basato sul diritto svizzero, paese dove Caracciolo aveva la residenza (morì nel 2019), dato che un accordo del genere in Italia non sarebbe legale.
Secondo le accuse però nel 2018 Caracciolo non rimase in Svizzera per più di metà dell’anno, e non avrebbe quindi potuto avvalersi di una residenza legale là. Se così fosse avrebbe dovuto pagare le tasse sul suo patrimonio in Italia, i suoi nipoti avrebbero dovuto pagare 175 milioni di tasse di successione in Italia, e tutto l’accordo con cui Margherita Agnelli rinunciava alla sua eredità sarebbe stato illegittimo.
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