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Oltre ottanta milioni di dollari. È quanto dovrà pagare Donald Trump per aver diffamato la scrittrice Elizabeth Jean Carroll: una corte di appello federale ha respinto la richiesta del presidente americano di ribaltare il verdetto della giuria che gli ha ordinato di pagare la maxi multa. La decisione della corte d’appello del secondo circuito di New York lascia intatta la sanzione inflitta al presidente ritenendola ragionevole «alla luce dei fatti straordinari ed eclatanti di questo caso».
APPROFONDIMENTI
La sentenza contro Trump
La decisione della corte d’appello è stata all’unanimità.
I giudici hanno respinto la tesi dei legali del presidente, secondo i quali la sentenza della Corte Suprema dello scorso anno sull’immunità presidenziale per tutti gli atti ufficiali impediva di accertare la responsabilità dell’azione legale intentata da Carroll. Gli avvocati del presidente avevano anche sostenuto che il giudice di primo grado aveva commesso un errore nel concedere a Carroll una sentenza prima del processo. La corte d’appello ha respinto anche queste argomentazioni.
Un precedente tribunale aveva condannato Trump in sede civile per i commenti contro Carroll, dopo che la scrittrice lo aveva accusato di uno stupro avvenuto decenni prima in un grande magazzino di Manhattan, un’aggressione per la quale era stato dichiarato responsabile di abusi sessuali e cioè di averla molestata. La Corte ha anche respinto la tesi di Trump secondo cui la decisione della Corte Suprema di ampliare l’immunità presidenziale impedisse di accertare le responsabilità nella causa intentata da Carroll.
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