Roma, 9 settembre – Il Nhs, il servizio sanitario inglese, offrirà a partire da gennaio 2026 a tutti i bambini fino a un anno e mezzo di età il vaccino gratuito contro la varicella insieme a quelli di routine. Fino a oggi, i genitori del Regno Unito che volevano proteggere i propri figli dalla varicella con il chickenpox vaccine dovevano pagare privatamente fino a 200 sterline.
Il vaccino verrà somministrato in due dosi, a 12 e 18 mesi di età, in associazione al vaccino Mpr (morbillo-parotite-rosolia) già esistente ed è prevista una campagna di recupero anche per i bambini un po’ più grandi. L’annuncio arriva contemporaneamente al monito degli esperti sul fatto che le vaccinazioni dell’infanzia sono pericolosamente in ribasso. Dai dati, riferisce il quotidiano The Guardian, emerge che fino a un bambino su cinque inizia la scuola primaria senza protezione da gravi malattie infettive.
I dati 2024-2025 pubblicati giovedì dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) mostrano che nessun vaccino infantile in UK ha raggiunto la soglia del 95% raccomandata dall’Oms. Nel dettaglio, emerge che solo l’83,7% dei bambini di 5 anni ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia, mentre la copertura del vaccino di richiamo prescolare contro poliomielite, pertosse, tetano e difterite, è stata dell’81,4% tra i bambini di 5 anni in Inghilterra.
I bassi tassi di adesione hanno fatto temere che i bambini saranno più vulnerabili alle malattie infettive all’inizio della scuola primaria a settembre, e il governo ha esortato i genitori ad assicurarsi che i figli siano in regola con le vaccinazioni.
“Il Paese si trova di fronte a un serio campanello d’allarme, perché se continuiamo su questa strada vedremo molti più bambini malati e assisteremo a più morti” avverte Helen Bedford, dell’Ucl Institute of Child Health. Appena a luglio, ricordano gli esperti, si era verificato a Liverpool il decesso di un bambino colpito da morbillo, il primo del genere nel Regno Unito da un decennio a questa parte.
“Il morbillo tra l’altro è estremamente contagioso” ricorda Bedford “e per tenerlo a bada abbiamo davvero bisogno di livelli di adesione vaccinale molto più elevati di quelli che stiamo osservando al momento”.
Secondo l’Oms, il Regno Unito è la peggiore fra le nazioni del G7 per quanto riguarda la copertura vaccinale Mpr: nel 2024 solo l’89% dei bambini aveva ricevuto la prima dose di questo vaccino.
Morbillo, la situazione italiana
Dal 1 gennaio al 30 giugno 2025, in Italia, sono stati segnalati al sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia dell’Iss 391 casi di morbillo (incidenza 13,3 per milione di abitanti), di cui il 93,4% confermati in laboratorio.
Sono 20 le Regioni e Province autonome che hanno segnalato casi nel periodo considerato, ma quasi la metà (48,8%) è stata segnalata da sole tre Regioni (Lombardia, Sicilia e Lazio). L’incidenza più elevata è stata osservata in Calabria, seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano e dalla Sicilia. L’età mediana dei casi è pari a 31 anni. Il 48,8% dei casi ha un‘età maggiore o uguale a 15 anni; tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i cinque anni e sono stati segnalati 19 casi in bambini con meno di un anno di età. Lo stato vaccinale è noto per il 94,6% dei casi e l’86,5% risultava non vaccinato al momento del contagio. Circa un terzo dei casi ha riportato almeno una complicanza, di cui le più frequenti sono state l’epatite/aumento delle transaminasi e la polmonite. Sono stati, inoltre, segnalati tre casi di encefalite.
L’ambito principale di trasmissione è stato quello familiare, seguito da ambienti sanitari e da viaggi internazionali. Sono stati segnalati 36 casi in operatori sanitari. Nel mese di giugno 2025 si è osservata una lieve diminuzione del numero di casi di morbillo segnalati rispetto al mese precedente, in linea con l’andamento stagionale della malattia. Tuttavia, il virus continua a circolare nel nostro Paese e 11 Regioni hanno segnalato casi nel mese di giugno.