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Alberto Giulini e Floriana Rullo

L’incidente al civico 86/a. La vittima lascia tre figli. Un’altra persona, ai piedi della gru, è in stato di choc. Qui nel 2021 tre montatori persero la vita allo stesso modo. E nel Novarese altro incidente grave da una gru

Ancora un incidente mortale sul lavoro, ancora una volta con una gru e in una strada «maledetta». Un uomo, un cittadino egiziano di nome Yosif Gamal, ha perso la vita al civico 86/a di via Genova, quartiere Lingotto. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe caduto dal cestello di una gru. Intervenuti il 118 di Azienda Zero per i soccorsi e i carabinieri. 

La vittima ha 68 anni, è caduta da un’altezza di 12 metri intorno alle 7.30 di questa mattina, stava sostituendo cartelloni pubblicitari sulla facciata del palazzo. Un secondo operaio, 70enne, si trovava ai piedi della gru ed è stat accompagnato alle Molinette in stato di choc per aver assistito alla scena.  In via Genova sono terminati i rilievi dei carabinieri e degli ispettori dello Spresal, coordinati dalla pm Sofia Scopellato. Sul posto sono arrivati anche i responsabili della ditta, la Posting Service.



















































La vittima

Gamal vantava una lunga esperienza nel settore delle affissioni pubblicitarie e lavorava per la Posting Service da circa due anni. Lascia una moglie e tre figli, residenti in Egitto.

Stessa strada, sempre una gru, 4 anni fa

Sempre in via Genova, al civico 118, 300 metri di distanza, il 19 dicembre 2021 tre montatori, Filippo Falotico, 20 anni, Roberto Peretto, 52, e Marco Pozzetti, 54 anni, persero la vita precipitando da 40 metri mentre stavano assemblando una torre edile con una gru.

Una vicenda che sollevò grande commozione in città e fu seguita da un lungo processo.

Un altro incidente in Piemonte

Non è finita. Un’incidente sul lavoro tragicamente simile si è verificato in mattinata anche a Marano Ticino, nel Novarese.

 È successo in via Sempione. Un ragazzo di 27 anni è caduto da un cestello. I soccorsi giunti sul posto hanno trasportato il ragazzo in codice rosso all’ospedale Maggiore di Novara.

Le reazioni

Immediate le reazioni politiche per l’ennesima tragedia sul lavoro. Cordoglio e l’annuncio di un nuovo impegno sul tema della sicurezza nel messaggio del presidente del Piemonte Alberto Cirio «affinché sicurezza e prevenzione non siano solo parole, ma atti concreti». «Un fatto drammatico in una via che era già stata teatro di un altro terribile incidente, a pochi giorni dall’anniversario della tragedia di Brandizzo. Ci ricorda che come istituzioni non dobbiamo mai abbassare la guardia sulla necessità di promuovere una maggiore sicurezza in tutti i luoghi di lavoro». Lo afferma il sindaco torinese Stefano Lo Russo.

«Colpisce in questa vicenda l’età del lavoratore deceduto che a 69 anni svolgeva attività e mansioni in quota  – dichiara il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Giuseppe Filippone – Servono più sforzi e maggiore consapevolezza da parte di governo e istituzioni per fermare una strage continua che mina principi e garanzie fondamentali di un paese democratico».  «Il segno di un sistema che consuma le persone fino all’ultimo giorno – chiosa Sarah Pantò, segretaria della Cgil Torino -. Inaccettabile che a 69 anni si debba ancora lavorare in cantieri pericolosi».  

Il segretario generale della Uil Piemonte Gianni Cortese afferma: «In regione nei primi sette mesi dell’anno, sono stati 44, rispetto ai 36 del 2024. A livello nazionale gli infortuni mortali sono stati 607, in aumento del 5,2% sul 2024. Siamo stufi delle sterili manifestazioni di cordoglio espresse in queste circostanze, perché denunciamo da troppo tempo, a tutti i livelli, le leve su cui agire per migliorare la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro».

Parlano di una «strage senza sosta né fine» i parlamentari del M5S nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato, che chiedono oggi alla ministra del Lavoro Calderone «di venire subito in Parlamento per un’informativa».


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8 settembre 2025 ( modifica il 8 settembre 2025 | 15:49)