Potrebbe arrivare una proroga per l’incidente probatorio aperto nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Al centro delle verifiche c’è il Dna trovato sotto le unghie della vittima, che potrebbe – o meno – essere attribuito ad Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della giovane.






La genetista Denise Albani, incaricata dal gip Daniela Garlaschelli, non dispone ancora di tutti i dati necessari: mancano infatti i dati grezzi su cui aveva lavorato nel 2014 il professor Francesco De Stefano, consulente nel processo d’Appello che condannò Alberto Stasi a 16 anni.

Finora, come riporta Ansa, sono stati trasmessi solo quelli del Ris di Parma, insufficienti a completare l’esame entro i 90 giorni previsti dalla legge, scaduti il 17 giugno.

Intanto, mercoledì 10 settembre alle 11:30 in Questura a Milano è fissato un nuovo appuntamento tecnico. Il dirigente della Scientifica, Domenico Marchigiani, ha convocato i consulenti della Procura di Pavia, delle difese di Sempio e Stasi, e della famiglia Poggi. Obiettivo: cercare impronte latenti su alcuni reperti sequestrati 18 anni fa nella villetta di via Pascoli.


Si lavorerà con tecniche specifiche su un bricchetto di Estathè con etichetta arancione, una confezione di biscotti, un sacchettino di cereali e il sacchetto della pattumiera contenente i resti della colazione. Proprio su una cannuccia dell’Estathè era già emerso il Dna di Stasi, l’unico risultato inedito finora delle nuove analisi.




Ultimo aggiornamento: lunedì 8 settembre 2025, 18:29





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