La Vuelta entra nella sua terza e decisiva settimana. Senza certezze matematiche, ma con qualche indicazione più netta. Salvo sorprese, la corsa per la vittoria riguarderà solo Jonas Vingegaard e Joao Almeida. Quella per il terzo gradino del podio dovrebbe interessare Pidcock e Hindley, con più in sottofondo Gall.

Anche nell’ultimo terzo della corsa spagnola non mancheranno salite, tappe con dislivello e insidie. Oltre alla crono, tutta piatta, di Valladolid (26km), che però non dovrebbe spostare troppi equilibri fra i primi due della classifica generale.

Il quadro tattico, finora, è stato abbastanza chiaro. La Uae gioca d’attacco sempre. La Visma difende e attende, senza soffrire troppo. I numeri degli emiratini sono strabilianti. 81 vittorie in stagione (il record di 85 dell’HTC è ormai dietro l’angolo), di cui 7 in questa Vuelta, ottenute con 4 corridori diversi (Almeida, Ayuso, Vine e Soler). Ci fosse Pogačar sarebbe un’altra storia. Ma questa squadra è camaleontica. In assenza del numero uno, si attenta al bersaglio grosso (la vittoria finale) cercando nel frattempo di vincere il più possibile. Con buona pace del resto della truppa, che dubito sprizzi di gioia.

Vuelta 2025 classifica dopo 15 tappe: Vingegaard in testa segue a 48" Almeida

Fortuna che in questa Vuelta c’è Mads Pedersen, corridore buono per tutte le stagioni e garanzia di spettacolo. Il danese, dopo svariati tentativi andati a vuoto e diversi piazzamenti, è riuscito a vincere una tappa, dimostrando una voglia e un’abnegazione che lo rendono un corridore totale.

Capitolo italiani. Con Tiberi e Ciccone sottotono, la nostra perla è Giulio Pellizzari. Il marchigiano, dopo il sesto posto al Giro d’Italia, sta flirtando con la stessa posizione anche alla Vuelta, pur dimostrando alta fedeltà al suo capitano e amico Jay Hindley. Il ragazzo ha stoffa, gamba, serenità e personalità. Se guardiamo ai prossimi 3-4 anni possiamo essere ottimisti.

In ottica Mondiale stanno pedalando molto bene Frigo e Bagioli, mentre il nostro ct Marco Villa dovrà rinunciare a Damiano Caruso, che sarebbe stato un prezioso regista in corsa.

Domenica è stato anche l’ultimo giorno di corsa in carriera per Geraint Thomas, vincitore del Tour de France nel 2018. Il gallese voleva terminare al Tour of Britain e così ha fatto, fra il calore della sua gente e il sommo rispetto del resto del gruppo. Per la cronaca la corsa è stata vinta dal talentino francese Romain Gregoire, al termine di un’edizione in cui hanno ritrovato il gusto del successo sia Remco Evenepoel che Olav Kooj (3 tappe).

Ultimo aggiornamento sulle manifestazioni pro-Pal alla Vuelta. Negli ultimi giorni le proteste sono state pacifiche. Tante bandiere, tanti cartelli e striscioni contro Israele, ma nessuna forzatura e nessun fattaccio contro la Israel-Premier Tech, nonostante politici e autorità spagnole stiano caldeggiando l’uscita di scena del team. Che, perlomeno, ha avuto il buon cuore di togliere il nome Israel dalle maglie, come segno di minimo rispetto verso quello che è il sentimento di un intero paese. La strada fino a Madrid è ancora lunga, ma per il momento la questione sembra sotto controllo.

Le pagelle del Greg

VINGEGAARD 9: va al secondo giorno di riposo in testa alla classifica, con 48 secondi su Almeida e 2 tappe vinte. Praticamente il massimo col minimo sforzo. Gestisce e tampona, difende e scruta. In attesa, forse, di piazzare il colpo del ko. LEADER

UAE 10: 7 vittorie di tappa su 15. Hanno gestito al meglio il caso interno del ribelle Ayuso (voto 8 grazie alle due tappe vinte), con Vine lanciato verso la conquista della classifica degli scalatori e Almeida che sta facendo una Vuelta pazzesca. Ah, ovviamente sono al comando della classifica a squadre. CANNIBALI

PELLIZZARI 8,5: in salita è senza discussioni il migliore degli italiani. Pedala con convinzione e leggerezza, mischiate a coraggio e maturità. Vuole portare Hindley (voto 7,5) sul podio e nel contempo godersi una classifica di prestigio. LEGGIADRO

PEDERSEN 9,5: per favore clonatelo! Sempre all’attacco, sempre sul pezzo. Cuore e gambe, testa e potenza. Maglia verde quasi blindata. Siamo a 14 vittorie stagionali e 60 in carriera. Fa tutto e tutti esalta. UNIVERSALE

CICCONE 5: ha la scusa di svariati problemi fisici e di salute, ma l’ennesimo tentativo di fare classifica in un grande giro è svanito per la 15esima volta in carriera. Non è destino, evidentemente. Speriamo non continui a incaponirsi su un obiettivo che, probabilmente, non è nelle sue corde. TESTONE

BERNAL 4: dispiace essere così severi, ma sono mesi che ci dice che è pronto per tornare al livello dei migliori. La bocca va più veloce delle gambe e allora in questi casi non c’è perdono e pietà. EVANESCENTE