Le associazioni Codici Salute, Codici Sicilia e Codici Onlus lanciano un appello alla Regione Siciliana affinché la nuova bozza della rete ospedaliera venga modificata prima dell’approvazione definitiva. Al centro della richiesta, la riqualificazione dell’ospedale di Castelvetrano, penalizzato negli ultimi anni da tagli e dismissioni.
“La bozza presentata finora parla solo di tagli ai posti letto e del ridimensionamento degli ospedali periferici, trascurando i principi fondamentali che dovrebbero garantire l’assistenza sanitaria pubblica”, afferma Giovanni Crimi, delegato di Codici.
Le associazioni ricordano che l’ospedale di Castelvetrano dispone di quattro moderne sale operatorie, reparti come rianimazione, anestesia, oncologia, ematologia, cardiologia con UTIC, chirurgia generale e pronto soccorso, oltre a macchinari diagnostici di ultima generazione. Eppure, “per scelte aziendali non condivisibili, ha subito una drastica riduzione del personale, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’assistenza”.
Codici chiede alla Regione il ripristino dei reparti di ostetricia e pediatria, il potenziamento di rianimazione, cardiologia, medicina interna e RSA, e il rafforzamento del Pronto Soccorso, oggi in sofferenza per la carenza di personale. Si propone inoltre di attivare collaborazioni con centri di eccellenza per oncologia ed ematologia, al fine di offrire terapie innovative e multidisciplinari.
“Queste modifiche garantirebbero una sanità più equa nel territorio, riducendo le liste d’attesa e la mobilità sanitaria, e migliorando le condizioni di lavoro degli operatori”, sottolinea Crimi.
Per questo motivo, Codici invita sindaci, consiglieri comunali, deputati regionali e cittadini a unirsi nella richiesta, firmando un documento da inviare all’Assessorato regionale alla Sanità, e ad attivarsi con manifestazioni e dibattiti in difesa di una struttura costata circa 70 miliardi di lire ai contribuenti.
“Chiediamo che la bozza venga riesaminata prima dell’approvazione in Giunta. Continueremo la nostra opera di sensibilizzazione, riservandoci ulteriori iniziative”, concludono le associazioni.