Lo sport è l’epica moderna e i campioni nuovi eroi. Dalla sconfitta di Parigi è nato il Sinner vincente di Wimbledon: da New York arriva un’altra occasione per migliorarsi

Allegri sarebbe stato orgoglioso dei difensori troiani: blocco basso entro le mura per dieci anni e neppure un acheo che sia riuscito a passare. La città è capitolata solo per colpa di un cavallo, animale caro a Max. Come ha spiegato Nicolussi Caviglia che sta rileggendo l’Iliade: “È un testo attuale che ci aiuta a capire il presente”. Vero. Lo sport è l’epica moderna, i campioni i nuovi eroi. Nel meraviglioso racconto di Dino Buzzati, inviato dal Corriere della Sera al Giro del ‘49, mentre narrava Coppi e Bartali sulle montagne della Cuneo-Pinerolo paragonandoli a Ettore e Achille, lo scrittore si chiedeva: “Ma a che cosa servirebbero i cosiddetti studi classici se i loro frammenti a noi rimasti non entrassero a far parte della nostra piccola vita?”.

duello epico—  

 Chi sono oggi Achille ed Ettore se non Alcaraz e Sinner, duellanti infiniti, che si rincorreranno per altri dieci anni attorno alle mura di Troia? Apparentemente Jannik è Ettore, lo sconfitto, ma per 65 settimane ha governato il mondo, invincibile come Achille. In realtà, i due si scambiano i ruoli durante una lotta che li ingigantisce. Sinner, re di Wimbledon, è nato dal dolore dei match-point sprecati a Parigi; l’urlo di frustrazione di Alcaraz a Londra (“È più forte di me!”) ha generato il dominatore di New York, migliorato in tutto. Ora migliorerà Sinner, lo ha già promesso: “Devo uscire dalla mia comfort zone e fare cose nuove”. Si ritirerà a lavorare con il coach Vagnozzi, come Achille con il centauro Chirone, suo maestro, nella grotta sul Monte Pelio. Cantaci, o Diva, tutto quel che verrà, sulla terra rossa e sul veloce.