La vittoria di Max Verstappen a Monza è stata dominante. 20 secondi di vantaggio sulle sino a ora inarrivabili McLaren MCL39 di Lando Norris e Oscar Piastri spiegano molto bene la domenica eccezionale del 4 volte campione del mondo in carica.
Ma a tenere banco nella serata monzese è stato l’ordine di squadra dato proprio dalla McLaren ai loro piloti negli ultimi 4 giri di gara. A Oscar Piastri è stato chiesto di cedere la seconda posizione a Lando Norris, perché il britannico aveva perso proprio la piazza d’onore a causa di un problema al suo pit stop, effettuato pochi giri prima.
Piastri ha eseguito senza battere ciglio, lasciando passare Lando e chiudendo la gara sul gradino più basso del podio, nonostante il team avesse poi concesso ai due gara libera una volta fatto lo scambio di posizioni in pista. Norris ha così recuperato 3 punti nel Mondiale Piloti proprio al suo compagno di squadra, che continua a comandare la classifica.
Questo scambio di posizioni, fatto in modo così obbediente da parte di Piastri, ha lasciato sorpresi diversi addetti ai lavori. Nel corso degli anni abbiamo visto dispute accese in casi come questi. Basti pensare ad Hamilton-Rosberg in Mercedes, Verstappen-Perez in Red Bull e, andando molto più indietro, Senna-Prost.
Al termine della giornata, Verstappen ha ricevuto una domanda proprio su quanto accaduto in McLaren. All’inizio il 4 volte iridato ha glissato in modo chiaro: “So ragazzi che volete una risposta divertente a tal riguardo, ma non è un mio problema. Non lo è. E’ meglio non parlarne”.
Max, però, non ha usato lo stesso tatto a Servus TV. Alla domanda: “Se ti fossi trovato nella posizione di Oscar…”, Max ha risposto istantaneamente in modo piuttosto sincero: “Non lo avrei fatto”.
Poche parole, ma molto chiare. Il carattere dei tre piloti che hanno occupato il podio di Monza è ben chiaro da tempo e Max ha già dato prova nel tempo di essere un vero cannibale dal punto di vista sportivo. Vedremo se Piastri pagherà a fine stagione l’aver lasciato passare Norris o se, invece, questa azione finirà nel dimenticatoio perché ininfluente ai fini dell’assegnazione del titolo.
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