(dell’inviata Cinzia Conti)
Chi si è fatto le
trecce, chi si è tinto le labbra nere o rosso sangue come
Mercoledì, chi grida, chi piange dall’emozione. C’è addirittura
una giovanissima sposa cadavere. Tim Burton arriva a Giffoni nel
primo pomeriggio accompagnato da Monica Bellucci, entrambi
splendidi in nero e sorridenti, scatenando un vero delirio al
Giffoni Film Fest. In visibilio i quasi mille ragazzi assiepati
nella sala Truffaut e gli altri in fila sotto il sole cocente
per un selfie o un autografo. “È un momento storico per noi, non
credo ci sia mai stata un’accoglienza così” dice il giovane che
presenta l’evento Giorgio Lomasto. “Oggi è il mio compleanno e
tu sei il regalo più bello” dice un’altra ragazza.
Ma l’amore è reciproco: il pluripremiato ed iconico regista non
si risparmia, ricambia l’affetto dei ragazzi con una
disponibilità e affabilità davvero unica stringendo migliaia di
mani, facendo tantissimi autografi e foto, mandando bacetti o
ringranziando calorosamente i tanti giffoner, non solo italiani
ma anche da Spagna, Norvegia, Macedonia, Croazia, Grecia e
Azerbaigian che gareggiano per fargli domande. “Sono felicissimo
di essere qui, c’è una bellissima energia” dice scatenando
l’urlo dei giffoner. E quando i ragazzi mandano in onda un video
di tributo ammette commosso: “Mi sono sentito come al mio
funerale ed è stato bellissimo”. Poi tutti indossano la maschera
da Mercoledì – la seconda stagione arriverà su Netflix il 6
agosto (prima parte) e il 3 settembre (seconda parte) ed è stata
appena confermata la terza stagione – e lui dice ridendo: “Siete
bellissimi e terrificanti assieme. Continuate, questo è un
festival bellissimo. Tanto tempo fa ero anche io come voi un
giovane filmaker. Qui troverete lo spirito giusto per realizzare
i vostri progetti”.
Sulla seconda stagione di Mercoledì rivela: “Spero di riuscire a
farvi vedere tutte le sfaccettature di questo personaggio e di
rendervelo ancora più vicino e umano, perché immagino che in
questa sala ci siano tante, tanti Mercoledì”. E spiega: “Quando
ho letto le caratteristiche di questo personaggio ho
immediatamente sentito una forte connessione con lei, perché ha
una personalità forte. Mi sono sentito come un teenager pur
essendo un uomo adulto, e questo mi ha fatto capire che tutti ci
connettiamo con lei. Prendete esempio, continuate a seguire i
vostri sogni”. Per Lady Gaga che con la sua musica ha reso la
danza di Jenna Ortega-Mercoledì viralissima dice che si tratta
di una “grande artista che mi ha sempre ispirato e con cui c’è
stata grande connessione”.
Burton racconta poi che anche lui da ragazzo non amava la scuola
e mi sentiva un escluso. “Anzi, un escluso tra gli esclusi. Non
sono bravo a comunicare con le parole, sono più abile a fare
cose pratiche e mi reputo un uomo molto fortunato, perché ho
iniziato a seguire le mie passioni, disegnare, creare. Fate come
me, non vi fate scoraggiare mai”.
Tanti i suoi tanti capolavori – da “Edward mani di forbice” a
“Nightmare before Christmas”, da “Ed Wood” al “Il mistero di
Sleepy Hollow”, da “Big Fish – Le storie di una vita
incredibile” a “La sposa cadavere – ma l’opera a cui è più
legato “è Vincent, il mio primo corto realizzato nel 1982 con la
voce narrante di Vincent Price, uno dei miei grandi miti. Ma non
riguardo mai i miei film anche se mi piace molto farli”. Su
Johnny Deep dice: “Era perfetto per il ruolo di Edward Mani di
Forbice, nonostante all’epoca fosse un giovane idolo per
teenager, avevo capito che era il classico attore da film muto e
questa sua qualità di essere interiormente danneggiato,
particolare sensibilissimo”.
Sui social, il regista ha detto: “Mi sento fortunato a essere
nato in un’epoca in cui non esistevano, voi vivete imbevuti in
questo universo, io probabilmente da ragazzo non credo sarei
riuscito a sopravvivere in questo mondo così avvolgente. Ancora
una volta credo che siamo fortunati a fare le cose che ci piace
fare. Siete una generazione immersiva, ma vi prego, fate altro,
oltre a stare connessi”. E poi aggiunge: “Se leggo i commenti
sui social su di me sono orribili, mi vorrei ammazzare, per
questo vi invito a non dare alcun peso a tutto questo”.
Ribadisce la casualità della sua carriera: “Non so come è stato
il mio percorso, uno strano viaggio, iniziato disegnando ma
soprattutto senza mai abdicare alle mie passioni. Poi tutto è
venuto in maniera imprevista”.
Tante le domande sul suo lato oscuro con più di un giffoner che
gli dice: “Grazie Maestro di aver animato i miei sogni e anche i
miei incubi”. “Io dark? – ribatte – Provo a raccontare la vita
che è fatta di humour, tristezza, tragedia, leggerezza,
emozione. I miei film sono così”. La matita su carta è l’inizio
di tutto, racconta. Big Fish, invece, è nato dopo la perdita del
padre: “E’ un progetto che è venuto a me da solo. Ero nella fase
della vita giusta per poterlo realizzare. Non è una mia idea, è
basato su un libro che mi ha molto colpito”.
E chiude ringraziando i ragazzi: “Grazie, questo incontro mi
sarà molto di ispirazione, vi auguro una bella vita e una bella
carriera”.
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