Una chiesa sconsacrata rappresenta un luogo carico di memoria. Il superamento della funzione per cui era stata concepita, infatti, non fa diminuire neanche di una briciola il suo valore simbolico, ma anzi, chi decide di investirvi permette all’edificio di rivivere con più forza, dandogli la possibilità di aprire capitoli di nuova storia destinati a durare.

È proprio quello che è accaduto nella campagna toscana, nella quiete del paesaggio di Fauglia che, grazie all’intervento dello studio toscano Atelier Vago – fondato da Carlotta Di Sandro e Cecilia Marcheschi – e alla visione lungimirante del compositore e psicologo Giulio Fagiolini ha visto la trasformazione di una piccola cappella sconsacrata in uno spazio culturale.

Mantenendo il nome originario Pailunga, con un’estetica tra minimalismo e colori pop, l’intervento racchiude la storia di un frammento dell’antico complesso rurale noto come Villa di Pailunga, un tempo “Paglialunga”, toponimo che rimanda alla natura paludosa del luogo e alla vegetazione alta e spontanea. La villa fu per decenni proprietà della famiglia D’Achiardi, illustre casata toscana.

Il complesso agricolo comprendeva dieci poderi, con coltivazioni di grano e vigne, allevamenti di bestiame chianino, un microcosmo agricolo in equilibrio con il paesaggio collinare. La chiesetta era un tempo centro liturgico e sociale per la comunità circostante: ogni domenica vi si celebrava la messa, officiata dai Salesiani, grazie anche all’ampio e ombreggiato giardino esterno, in cui i fedeli potevano sostare.

Con il passare degli anni il complesso cade in disuso e le numerose manomissioni portano alla perdita dell’antico nobile aspetto, in particolare della caratteristica chiesetta, ridotta in stato di rovina.

Dall’idea al progetto

Dopo numerosi scambi con la committenza, il progetto trova la quadra, come risposta alla salvaguardia della vocazione spirituale del luogo pur mutandone la destinazione d’uso. La nuova abitazione si connota infatti non solo come residenza privata, ma come un luogo dedicato all’arte e alla creazione, uno spazio aperto a workshop ed eventi culturali, messo a disposizione da parte del proprietario ad artisti e creativi in cerca di una connessione con la natura e di un tempo lento, scollegato dal ritmo urbano.

Lontano dalla frenesia urbana e immerso nel verde, Pailunga rappresenta la voglia di rallentare, lasciando massima libertà d’espressione all’atto creativo. Entrando in questo luogo, l’ospite ha la possibilità di entrare in stretto contatto con la natura, in una dimensione spaziale senza tempo.

“Pailunga non è da considerarsi quindi solo come un luogo di culto ad uso abitativo e artistico – spiegano le progettiste – ma come un palcoscenico per la creatività umana, capace di nutrire l’anima e di mostrare il sacro nel quotidiano”.

Valorizzare la storia, mantenere le cicatrici del passato e aprire un varco verso il futuro

Alla base dell’intervento c’è la volontà di valorizzare l’esistente, conservando le poche tracce di storia che hanno resistito agli interventi impropri nel corso degli anni. Il budget ridotto ha così orientato le scelte progettuali all’ottimizzazione delle risorse, mantenendo le cicatrici del passato e integrandole con pochi nuovi elementi architettonici.

L’aula originaria della chiesa non muta la sua essenziale spazialità, annettendo le nuove funzioni.

A sinistra, lungo la fascia longitudinale, trovano posto il bagno, la cucina e la scala autoportante in ferro, sottraendo il minor spazio possibile al vano centrale. La zona notte è invece ospitata nel soppalco ligneo di epoca recente, volutamente conservato, che si apre sulla navata verso l’abside come un palchetto teatrale.

Un aspetto importante è la connessione con il paesaggio esterno. Le aperture esistenti inquadrano il paesaggio in cornici colorate, con prospettive sul verde che sembrano quadri, mentre il lucernario in copertura apre la vista verso il cielo.

Anche gli esterni seguono il principio di conservazione, valorizzando il verde esistente e i lecci locali che garantiscono preziose zone d’ombra, a servizio degli ospiti della casa.

Colori, forme e maestranze locali

La palette colori, caratterizzata da tonalità vivaci, conferisce agli ambienti uno stile pop, che restituisce una dimensione a misura d’uomo a spazi che altrimenti sarebbero risultati esageratamente freddi. Si crea inoltre un netto contrasto tra i nuovi innesti e l’esistente: l’azzurro della scala in ferro – interamente realizzata su disegno da maestranze locali – si contrappone infatti alla sacralità degli ambienti, così come i colori delle finiture, degli arredi e dei nuovi infissi.

Le forme del parapetto richiamano, invece, le figure geometriche in facciata, il triangolo del timpano e il cerchio del rosone. Il blocco iniziale in ferro bianco, connotato da un linguaggio sobrio ed essenziale, è stato progettato removibile in modo da poter essere spostato durante i concerti e lasciare libera la vista dell’abside.

Questo infatti, oggi dedicato al pianoforte, diviene il fulcro simbolico dell’unione tra l’espressione artistica e la vocazione spirituale del luogo.

Atelier Vago è un duo creativo con radici in Toscana, attivo nel campo dell’architettura, del design e delle arti visive. Nasce nel 2022 dall’incontro tra Carlotta Di Sandro e Cecilia Marcheschi, dopo due anni di lavoro fianco a fianco nello studio di Pietro Carlo Pellegrini a Lucca.

Lo studio si definisce come un luogo di incontro tra linguaggi e metodologie differenti, dove il progetto diventa un’occasione di ricerca e sperimentazione. Ogni intervento è pensato per essere aperto, accogliente e capace di sorprendere, mettendo in relazione forme, colori e materiali in modi inaspettati.

Palette cromatiche intense, contrasti materici e cura minuziosa per i dettagli sono elementi che ricorrono nel loro lavoro, non come semplici ornamenti, ma come strumenti per raccontare storie e dare carattere agli spazi.
I progetti, che spaziano dall’interior design alle ristrutturazioni, dalle abitazioni private agli arredi su misura, sono affrontati sempre con un approccio artigianale e una forte attenzione al contesto.

Le fotografie di Carlotta Di Sandro

I disegni

Crediti del progetto

Progettazione architettonica: Atelier Vago
Tipologia di progetto: Ristrutturazione edilizia
Anno di realizzazione: 2024-2025
Destinazione d’uso: Residenza artistica
Committente: Giulio Fagiolini

Localizzazione: Fauglia, Pisa

Imprese esecutrici e maestranze:
Arteferro Snc, G.C.
Artigiana | Infissi,
Pietro Muzzi | Product designer,
Lorenzo Giancola opere edili

Fotografie: © Carlotta Di Sandro

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pubblicato il: 09/09/2025