Ha dominato Super Max (Verstappen), sul podio sono salite le papaya di Piastri & Norris, le Rosse quarta (Leclerc) e sesta (Hamilton): senza infamia, ma aspettando la lode. A stravincere, però, è stato un volta il pubblico di Monza: 370mila presenze nel weekend, +10% rispetto allo scorso anno. E fin qui siamo alla cronaca. Perché quella che segue è invece la storia del nostro speciale dietro-le-quinte (o meglio dentro il paddock della F1). Una giornata particolare in cui d.repubbica.it e U sono stati invitati per vivere da dentro l’esperienza di una gara. E non una qualsiasi, ma il Gran Premio d’Italia. Con un accompagnatore d’eccezione, che più extra-ordinario non poteva essere: Jean Alesi.
2025 Formula One World Championship Limited
Già alla guida della Ferrari dal 1991 a 1995, il campione francese di origini italiane (papà Franco e mamma Marcella entrambi siciliani), è ancora oggi uno dei volti simbolo di questo sport. E sarebbe bastato guardare la quantità di richieste di foto e autografi durante la nostra passeggiata all’interno del circuito per capirlo. Ma Alesi è anche uno degli ambassador di American Express, brand che dopo aver sponsorizzato gare di F1 in territorio Usa ha deciso di estendere l’accordo su base pluriennale e globale, unendosi a Europa, Australia, Asia e Medio Oriente. Progettando esperienze esclusive per i fan e i titolari, come quella che abbiamo potuto vivere e testare noi in anteprima a Monza.
«La mia è una passione viscerale, non si può spiegare diversamente», racconta Alesi mentre attraversiamo il paddock già in fermento pre-gara. «Posso dire che a distanza di tanti anni quando arrivo per un Gran Premio, entro nei box, vedo le macchine e i piloti, sento i fan sono ancora su di giri come il primo giorno, davvero “gasato”», aggiunge proprio così, in italiano. «Sono nato nel 1964, tecnologicamente era un’altra epoca, l’emozione della macchina era fatta soprattutto di odori e rumori che oggi per fortuna non ci sono più. Ma io sono cresciuto in un garage, perché mio papà ha ancora una carrozzeria. E ricordo che quando venivano in riparazione le Daytona, le Porsche, le guardavo e avevo solo voglia di saltare su e guidarle». Monza, sostiene Alesi, è speciale però per tutti e non solo per i ferraristi: «Le altre scuderie lo sanno, qui si scrive sempre un pagina di storia della F1».
Vista anche la folla che gli si avvicina per un selfie o per fargli firmare una T-shirt, gli chiediamo come sia questo eterno successo. «Perché sono stato uno di loro, questi ragazzi sono i figli e i nipoti di chi ha tifato per me. E io ho vissuto quegli anni di Maranello con una macchina che non era competitiva, ma senza mai mollare. Ci ho messo tutta la grinta del mondo. E sono entrato in quei cuori». Qui assistiamo a una scena bellissima. Siamo appena entrati nel box della Ferrari, Alesi sta tessendo le lodi dei meccanici della Rossa, quando da una porta laterale sbuca Charles Leclerc. Tra i due scatta un abbraccio spontaneo. «Charles è straordinario, mi piace pensare che sia lui il miglior erede di tutti noi. In comune con me ha la capacità di parlare alle persone, arrivare alla gente oltre la tv. Certo prenderei volentieri il suo posto per una settimana (sorride, ndr). Lewis Hamilton? Con lui invece andrei a cena, ha un’esperienza pazzesca e tante storie che mi potrebbe raccontare».
2025 Getty Images
Noi invece andiamo a pranzo nel Garage by Gordon Ramsey, con affaccio diretto sull’uscita delle monoposto e i meccanici al lavoro. Chiacchieriamo nella Paddock Lounge. Assistiamo alla gara dalla tribuna, ci godiamo la caccia alle celeb e agli autografi (Kimi Antonelli e Carlos Sainz ad alto tasso di “groupismo”). Vediamo Alonso sfrecciare (si fa per dire) in monopattino, i piloti delle scuderie minori passare indenni, poi ultimo saluto dalla pit-lane. Tutto in quel “giro dell’esperienza” che Amex ci ha fatto vivere oggi e che Tabitha Lens, vicepresident product and marketing per l’Italia, spiega così: «La partnership con la F1 continua ad avere senso per noi data la crescente popolarità di questo sport, in particolare tra Millennials e Gen Z: il segmento di clienti in più rapida crescita a livello globale, 60% dei nuovi account nel 2024 e durante il primo trimestre del 2025. Oggi oltre 300 milioni di fan hanno infatti tra i 18 e i 34 anni e il 42% della fanbase della F1 è composta da donne. E siccome il 67% di loro si è detto interessato a viaggiare per eventi sportivi, siamo certi che stiano cercando proprio eventi ed esperienze come queste che “il denaro non può comprare”». Prima di andare via, c’è il tempo di un ultimo sorriso: l’acclamato giro d’esibizione di Jean Alesi, al volante della sua Ferrari 412 T2 del 1995.