La seconda parte di stagione sulle montagne russe di Pecco Bagnaia è proseguita anche a Barcellona. Proprio come in Ungheria due settimane prima, il pilota della Ducati ha vissuto un sabato da dimenticare, addirittura peggiore di quello del Balaton Park, ma poi alla domenica ha trovato una svolta, riuscendo a risalire dal 21° posto in griglia al 7° finale.

Se c’è qualcosa che il weekend ungherese ha insegnato non solo a lui, ma a tutto il box della Rossa, è che non bisogna farsi subito prendere dall’entusiasmo di fronte ad un progresso. Arrivare a Montmelò e scoprire che le soluzioni che avevano dato frutti a Balaton non ne volevano sapere di funzionare è stato infatti un colpo durissimo.

Per questo tutti sono allineati nel dire che bisognerà attendere di vedere come andranno le cose questo fine settimana a Misano, su una pista che il tre volte iridato adora. Pensiero che condivide anche il team manager Davide Tardozzi, che ai microfoni di Sky Sport MotoGP ha fatto anche una breve disamina di quali siano state le modifiche apportate alla sua Desmosedici GP per migliorare la situazione.

“Abbiamo cambiato il forcellone per cercare di dargli più grip ed abbiamo anche provato un retrotreno leggermente diverso, che gli ha dato più fiducia nel Warm-Up, e credo che la settima posizione partendo 21° non sia male, anche se noi da Pecco ci aspettiamo che lotti per il podio. Le sue qualità non sono in discussione, anche se la risalita dopo essere andati così indietro è un po’ lunga. Questa gara ci fa piacere, poi aspettiamo conferme a Misano”, ha detto Tardozzi.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Burak Akbulut – Anadolu – Getty Images

Con il titolo Costruttori già in tasca e quello piloti che ormai aritmeticamente può andare solo ad uno dei portacolori del marchio bolognese, l’obiettivo per il finale di stagione deve essere proprio quello di aiutare Bagnaia a tornare al suo livello. Anche se in vista del 2026 l’ex pilota romagnolo è convinto che un aiuto possa arrivare anche dalla GP26, perché il congelamento del motore non dovrebbe essere un vincolo troppo pesante.

“Questo è fuori di dubbio, ma noi siamo convinti che Pecco possa tornare alla velocità che ha dimostrato negli ultimi quattro anni. Per quanto riguarda il congelamento, quello riguarda solo il motore, per tutto il resto possiamo fare degli sviluppi. Che faremo, perché la moto del 2026 sarà un ulteriore sviluppo rispetto a quella del 2025. Quest’inverno Gigi e gli ingegneri qualcosa penseranno e sono abbastanza certo che a Sepang avremo una moto evoluta rispetto a quella che abbiamo oggi”.

Infine, si è complimentato con Alex Marquez per il suo ritorno alla vittoria, ma ha anche sottolineato la maturità evidenziata da Marc, che ha preferito accontentarsi di un secondo posto prezioso in ottica mondiale invece di andare a prendersi dei rischi in utili.

“Doverosi complimenti ad Alex. Al di là dell’errore che ha commesso nella Sprint, ha dominato il weekend a livello di velocità, per cui ha meritato assolutamente la vittoria. I complimenti sono da parte di tutta la Ducati. Per quanto riguarda Marc, ha dimostrato di essere cresciuto ancora nella gestione della gara. La velocità non si discute, ma un grande campione sa anche quando è il momento di perdere, perché ha perso da un pilota velocissimo su questa pista”, ha concluso Tardozzi.

Alex Marquez, Gresini Racing, Marc Marquez, Ducati Team

Alex Marquez, Gresini Racing, Marc Marquez, Ducati Team

Foto di: David Ramirez / Soccrates / Getty Images

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