Parlamento europeo, per la risoluzione su Gaza scontro tra popolari e socialisti sul termine genocidio
Il Parlamento europeo si prepara a votare, giovedì, una possibile risoluzione sulla situazione a Gaza, ma a Strasburgo è scontro tra i due principali gruppi politici, il Partito popolare europeo e i Socialisti e democratici, sul testo comune che dovrebbe essere votato dall’Eurocamera. I socialisti, infatti, si dicono “non disposti ad accettare una risoluzione che ripeta le stesse cose che abbiamo sentito dai leader del Ppe ancora e ancora negli ultimi mesi”, secondo quanto dichiarato dalla presidente del gruppo S&d, Iraxte Garcia Perez. No, non serve a nulla. Dunque, tutto può essere negoziato, ma bisogna essere fermi nel denunciare ciò che il governo israeliano sta facendo in questo momento, ciò che Netanyahu sta facendo, ed è molto difficile accettare una risoluzione priva di contenuto, mentre civili, bambini, anziani vengono uccisi, massacrati, scuole e ospedali vengono bombardati”, ha aggiunto. In precedenza, il presidente del gruppo Ppe, Manfred Weber, aveva dichiarato di cercare una risoluzione che riflettesse “entrambi i lati: da una parte, il diritto di Israele a difendersi. Dall’altra, che al momento è ovviamente più centrale, la situazione umanitaria”. Dibattito aperto, soprattutto, sul termine genocidio: per i socialisti “stiamo assistendo a un massacro. E’ un genocidio”, mentre per i popolari “il dibattito sulla formulazione sta dividendo l’Europa. In questo momento non ci sta aiutando. Non ci sta dando maggiore credibilità, maggiore forza, maggiore influenza sulla scena globale e neppure nei confronti dei nostri partner.