Di opere ce ne sono tante, un centinaio, ma inevitabilmente una di quelle che più cattura l’attenzione, e non solo per le dimensioni, è la riproduzione del capolavoro «Guernica» di Picasso, un progetto collettivo dell’associazione verbanese La Macchia in omaggio all’artista spagnolo. La grande tela è esposta per la seconda volta a Verbania nell’ambito della mostra «Sacro e profano» che è stata inaugurata sabato a Villa Simonetta a Intra, dove rimane fino a domenica 14.

La collettiva vede protagonisti una quarantina di artisti dell’associazione La Macchia di Verbania con l’esposizione di circa cento opere. Il tema è il confine che separa sacro e profano, talvolta sottile o spesso soggettivo. Per il visitatore è l’occasione di vedere quadri per lo più inediti.

«Ogni artista ne ha realizzato anche più di uno appositamente per la mostra di Villa Simonetta – spiega il presidente della Macchia Pierluigi Albertini –. Ciascuno ha affrontato il concetto di sacro e profano: mentre per il primo si rimane aderenti al significato letterale, ovvero legato alla sfera spirituale, il secondo abbraccia ogni aspetto della vita, dalla quotidianità alla famiglia, dal lavoro alla casa». La collettiva è anche il contesto nel quale La Macchia presenta l’omaggio a Picasso per mezzo della riproduzione del quadro «Guernica», un’icona del ‘900: fu realizzato dall’artista nel 1937 durante la guerra civile in Spagna e con riferimento in particolare al bombardamento della città basca che ha dato il titolo alla tela.

«Guernica» è da allora diventato un simbolo della distruzione che portano alle guerre, della loro brutalità fisica ed emotiva, delle lotte fratricide. La Macchia ha ripreso il quadro con un progetto elaborato dal pittore Mauro Ramoni ed eseguito su 21 tele da 100×100 cm – poi unite a formare una unica – da 19 pittori dell’associazione. La tela è stata esposta una prima volta a giugno alla Casa della Resistenza di Fondotoce, dove è possibile che rimanga in futuro: La Macchia l’ha messa a disposizione di chiunque volesse esporla in mostre temporanee in attesa di uno spazio dove custodirla.

«Poiché la Casa della Resistenza è un luogo che si collega al significato del dipinto, in quanto ricorda l’orrore e l’attualità delle guerre, siamo propensi a donarlo al centro di documentazione, se è interessato» dice Albertini.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19, domenica anche delle 20 alle 22. Ingresso libero.