L’espulsione di Moruzzi lascia gli azzurri in inferiorità numerica, ma sul pessimo campo di Bitola il difensore del Napoli segna il gol partita

Dal nostro inviato Alex Frosio

9 settembre – 20:32 – MILANO

Una volée di Marianucci stabilisce la differenza con la Macedonia. L’Under 21 in dieci per oltre un’ora vince in Macedonia, segnando in inferiorità numerica: premiato lo spirito di sacrificio, ma ancora gli azzurrini non hanno brillato. Rispetto alla gara con il Montenegro, sono tre le novità: il previsto Motta in porta, Moruzzi come terzino sinistro e Pafundi all’ala destra con licenza di inventare. Diverso anche l’avversario: la Macedonia non è strutturata fisicamente come i nostri avversari di venerdì a La Spezia e tecnicamente è ancora più modesta. Il terreno di gioco di Bitola, in pessime condizioni, rischia tuttavia di colmare il gap di qualità. L’Italia prende comunque possesso della metà campo macedone, Koleosho anima le prime iniziative azzurre trovando campo libero sulla sinistra. 

la gara—  

La prima occasione però arriva soltanto al 23’, quando un cross di Pafundi viene allungato di testa da Raimondo (e Meljichi), il portiere Vasilev vola per deviare in angolo. Di solito in queste partite l’unica difficoltà è sbloccare la partita, l’Italia “decide” di aggiungerne una supplementare: l’inferiorità numerica. Al 25’ infatti Moruzzi, già ammonito per un fallo su Danev, difende male palla e si fa scippare da Gashtarov che scappa verso l’area: il nostro terzino lo colpisce da dietro – fuori dai sedici metri – e si prende il secondo giallo. Italia in 10. Baldini sacrifica Pafundi per ricomporre la linea con Idrissi e sposta Koleosho alle spalle di Ambrosino. L’inferiorità numerica, di fatto, non si sente: la Macedonia solletica solo con una fuga di Trajkov a sinistra, senza effetti. 

il vantaggio—  

E al 35’ gli azzurrini passano: punizione di Pisilli, Ndour in duello aereo prolunga per Marianucci che di destro al volo incrocia in rete. L’arbitro kosovaro Nuza concede un solo minuto di recupero e intanto sventola gialli: tre per i macedoni, uno molto fiscale per Palestra nel recupero. La ripresa comincia con Ekhator al posto di Raimondo, ma il raddoppio quasi arriva dopo trenta secondi per un regalo macedone: Angelov appoggia male verso il portiere, il pallone se ne va ma sfila accanto al palo. Poi è Ndour di testa a stimolare i riflessi di Vasilev da angolo di Pisilli. È l’ultima volta che l’Italia si avvicina alla porta della Macedonia. I cambi di Stanic danno qualità al centrocampo, i nostri non riescono più a tenere il baricentro alto per impedire l’inizio azione avversario. All’8’ arriva la prima conclusione della Macedonia: un sinistro potente di Hamza, il migliore dei suoi, sporcato da Marianucci e respinto in qualche modo da Motta. Poco dopo Idrissi nel tentativo di salvare un angolo liscia con il sinistro e il pallone gli sbatte sul braccio: proteste dei 5mila tifosi ma colpo giudicato involontario.

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la ripresa—  

Come nel primo tempo, si gioca su una sola metà campo, ma stavolta è la nostra. Tanti errori nei passaggi, Pisilli cerca di tenere su la squadra, ma si fatica a ribaltare il campo. La Macedonia, anche in superiorità, non ha comunque abbastanza qualità per impensierire la difesa azzurra, che regge senza patemi. L’Italia ottiene la seconda vittoria ma è già seconda per differenza reti, perché la Polonia ne ha fatti 4 all’Armenia.