di
Renato Franco
Su La7 dal lunedì al venerdì nella fascia preserale (dalle 18.35 fino al tg delle 20) racconterà i grandi fatti di cronaca e le storie di attualità
Nessuna spettacolarizzazione del dolore, zero voyeurismo e morbosità, nessuna idea di solleticare gli istinti più bassi: è questo lo spirito che anima Pino Rinaldi che da lunedì 15 arriva su La7 con Ignoto X, il nuovo programma di cronaca curato dalla redazione del TgLa7, diretta da Enrico Mentana. In onda dal lunedì al venerdì nella fascia preserale (dalle 18.35 fino al tg delle 20) Ignoto X racconterà i grandi fatti di cronaca e le storie di attualità «con un’attenzione particolare ai dettagli meno evidenti e sempre nel rispetto delle vittime — spiega Pino Rinaldi —. L’uso di materiali d’archivio servirà a contestualizzare, senza indulgere nel macabro o nel sensazionalismo. Il programma non intende risolvere i casi, ma offrire un racconto appassionante e rigoroso, con ospiti scelti per competenza e non per creare un semplice dibattito».
Il titolo rimanda con evidenza a un’espressione che dalla storia giudiziaria è entrata nel linguaggio comune: «Simbolicamente significa mistero, è ciò che non si conosce o si conosce appena. Cercheremo di comprendere come funziona la macchina della giustizia, come ad esempio sia stato possibile nel caso di Garlasco che Alberto Stasi sia stato per ben due volte dichiarato innocente e poi per altrettante condannato. I magistrati hanno paletti e riferimenti oggettivi: l’arma del delitto (o meno), l’ora del decesso, le eventuali tracce per costruire un castello accusatorio che a volte regge e altre crolla. La7 è una rete perbene, con un pubblico attento: a noi non interessano le liti da pollaio, non ospiteremo la criminologa di turno che dice sempre la stessa cosa, eviteremo i luoghi comuni che caratterizzano i programmi di cronaca, non ci sarà spazio per gossip e finti scoop sul nulla».
Anche i cold case (i casi irrisolti) saranno sempre legati al presente: «Una storia come quella di Simonetta Cesaroni per complessità fa impallidire il delitto di Garlasco: il giudice che si è opposto all’archiviazione ha scritto chiaramente che dietro la sua scomparsa ci sono — cito testualmente — “i poteri forti”». Per questo oltre i delitti, oltre il dolore delle vittime e di chi resta a piangere chi ha perso, la cronaca nera dice anche altro, fa emergere i nostri lati più oscuri: «È una cartina di tornasole per conoscerci, per capire davvero chi siamo. Ma Ignoto X non sarà mai un frullato di disgrazie e disgraziati, piuttosto un dibattito intelligente per ragionare seriamente, senza commentatori improvvisati».
Giornalista di inchiesta, autore di docufilm come Il mostro di Firenze, conduttore di programmi come Vertigo, Pino Rinaldi ha cominciato a Chi l’ha visto? dove ha lavorato per 27 anni a partire dal 1990 («lì ho imparato l’ortodossia di questo mestiere»). Fu a lui che Ferdinando Carretta confessò per primo — a Londra dove si era nascosto — il triplice omicidio commesso in famiglia (aveva ucciso il fratello e i genitori). In un primo incontro Rinaldi non aveva registrato nulla: «Sono orgoglioso della mia correttezza, rischiai che se ne andasse ma lo convinsi a tornare in Italia e a costituirsi. Prima di ripartire girammo un video con il suo racconto che andò in onda a Chi l’ha visto?. Mi furono scritte un sacco di cattiverie, inventarono tante menzogne, dissero che io volevo portarlo in trasmissione. E ricordo allora, era il 1998, la difesa che mi fece proprio Enrico Mentana: disse che tutti avrebbero voluto fare quello scoop». Un filo tra i due che da lunedì si riannoda.
9 settembre 2025
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