Martedì mattina 9 settembre il 20enne era presente in tribunale per l’udienza preliminare. In aula, anche i genitori di Sara Centelleghe che, mentre dormiva a casa sua con un’amica, fu colpita con 67 forbiciate.

«Ero strafatto, quella sera avevo assunto cocaina, eroina e cortisone e cercavo hashish per calmarmi», aveva detto al pm mesi fa l’elettricista indiano reo confesso, detenuto a Pavia, che s’è fatto interrogare dopo la chiusura delle indagini.

Respinta la richiesta di perizia psichiatrica

La richiesta di perizia psichiatrica, avanzata dall’accusa in udienza preliminare, è stata respinta: potrebbe essere ripresentata in sede di dibattimento.

Il delitto nella casa di Sara


Sara Centelleghe

Sara Centelleghe

La sera del 25 ottobre scorso Sara era nella sua casa di via Nazionale insieme a un’amica di 17 anni, che l’elettricista ora 20enne avrebbe indotto a uscire dall’appartamento per poi salire a cercare droga. Le aveva dato appuntamento via messaggio, lei gli avrebbe dovuto dare marijuana in cambio di cocaina. La ragazza era scesa con l’ascensore dopo aver lasciato momentaneamente sola Sara, che s’era addormentata in camera da letto, ma all’incontro sotto la palazzina Badhan non si era presentato ed era salito direttamente nell’appartamento della 18enne. Quando si era messo a frugare in casa in cerca della droga, Sara era stata svegliata dai rumori, si era messa a urlare spaventata e il giovane l’aveva tramortita con dei pugni e poi le aveva sferrato almeno 67 fendenti con una forbice, infine l’aveva strozzata. .

Badhan nell’interrogatorio con il gip Alessia Solombrino aveva dichiarato di fare uso costante di cannabinoidi e cocaina, tanto che «se non fumo, rimango molto agitato ed esplodo». Dopo l’arresto era stato in osservazione 30 giorni in Psichiatria.