A un anno dalla morte di Totò Schillaci, sono ancora in tanti a ricordare il mito del calcio. Quell’uomo che da Palermo ha volato alto, costruendo una carriera brillante come poche. Ma anche un uomo che, per Jessica, è stato prima di tutto un padre. La figlia ha deciso di rendergli omaggio con un libro che racconta il campione ma soprattutto l’uomo oltre le scarpette e il pallone, ricordando l’ultimo periodo durante la malattia, che li ha avvicinati come mai prima.

Jessica Schillaci e gli ultimi momenti col padre

“Papà è stato per tutti l’eroe di Italia 90, gli occhi spiritati dopo i gol, la gioia di un’estate magica”, racconta Jessica Schillaci alla Gazzetta dello Sport. Per lei, per la famiglia, era un “uomo complesso, capace di emozionare ma anche di ferire“.

Quelle di Jessica sono parole oneste, frutto di una riflessione che ha deciso di mettere nero su bianco, ripercorrendo la vita di un mito, anche nei suoi aspetti più privati. E, inevitabilmente, puntando l’attenzione sul rapporto padre-figlia: “Un padre spesso assente, ma anche un cuore enorme. Io l’ho definito ‘meravigliosamente imperfetto’ perché racchiudeva luce e ombra, grandezza e fragilità”. E ancora: “Complicato, ma senza scontri. Semplicemente, spesso non c’era: non chiamava, non scriveva. A lungo è stato preso dal calcio e dalle vicende sentimentali. Ha confessato i tradimenti a mia madre e io mi sono schierata con lei, che non ha mai smesso di farcelo amare. La separazione ha aumentato la distanza, è stato sempre più difficile vedersi, ma con la mamma di mia sorella Prisca ho un ottimo rapporto”.

Impossibile dimenticare gli ultimi momenti al suo fianco: “Mentre lo assistevo negli ultimi 15 giorni di vita, da infermiera di professione e non solo da figlia: non era più Totò Schillaci, ma un papà che se ne stava andando. È strano, ma solo quando si è ammalato ci siamo avvicinati davvero: mentre lui si pentiva di certi sbagli, io sentivo di riconciliarmi. Me lo ricordo stremato, incapace di parlare, ma scriveva parole d’amore su un foglio per me”.

La vita di Totò Schillaci in un libro

Solo io posso scrivere di te, questo il titolo scelto da Jessica Schillaci per il libro in cui racconta del padre Totò. “Il libro è stato un modo per curare un’antica ferita, anche se non è ancora del tutto rimarginata”, spiega sempre nell’intervista. Sono parole che fanno eco a uno degli ultimi post che ha condiviso su Instagram, ricordando la sua scomparsa.

“Sono passati dieci mesi da quel terribile giorno senza mio padre. Sono stati difficili. Ci sono state volte in cui ho creduto di non farcela. In altre, la gente mi ha circondato aiutandomi ad andare avanti. (…) È così che ho affrontato il dolore… attraversandolo. Non l’ho mai schivato. Ho curato le mie ferite con le parole. Ho medicato tutto con cura e attenzione, preservandomi da tutto ciò che è nocivo. Dopo tutti questi mesi papà mi manca più di ieri. Ma le ferite si stanno chiudendo. Io sto guarendo. Più di tutto mi manca la sua voce. Riscaldava il mio cuore. Mentre afferro questo scorcio di tempo passato, lascio che qualcosa porti via i segni delle cicatrici lasciate dalle mie ferite”.