Un accampamento improvvisato, fatto di copertoni, rottami d’auto e taniche d’acqua sparse tra la vegetazione. È qui che Tom Phillips ha nascosto i suoi tre figli negli ultimi tempi di una clandestinità durata quattro anni e che ha avuto inizio dopo averli portati via dalla madre a seguito di una lite sulla custodia. Le immagini sono state diffuse dalla polizia neozelandese all’indomani del tragico epilogo della vicenda, che si è conclusa con la morte di Phillips in seguito a una sparatoria con la polizia. In salvo i bambini, che a giudicare dalle immagini dell’ultimo rifugio individuato hanno trascorso fin troppo tempo in condizioni più che inadeguate a una crescita sana e serena.  


Papà latitante nei boschi con i figli per 4 anni: ucciso in una sparatoria, bambini messi in salvo





La sparatoria 

La parola fine è stata scritta lunedì notte nella cittadina rurale di Piopio, circa 120 chilometri a sud di Auckland. La polizia era intervenuta per un furto con scasso in un negozio. Un uomo e una persona più bassa – che poi si è rivelata essere uno dei figli, il minore – erano stati visti caricare oggetti su un quad.

Pochi minuti dopo l’inseguimento, le forze dell’ordine hanno posizionato strisce chiodate sulla strada. Fermato il mezzo, Phillips ha aperto il fuoco con un fucile d’assalto, colpendo alla testa e alla spalla un agente. La reazione della polizia è stata immediata: l’uomo è rimasto ferito gravemente ed è morto poco dopo, nonostante i tentativi di rianimazione.

I figli ritrovati nell’accampamento

Undici ore dopo la sparatoria, gli investigatori hanno trovato due dei tre figli nei boschi di Waitomo, a circa due chilometri dal luogo del conflitto a fuoco. È stato il terzo, che ha assistito dal vivo alla morte del padre, ad aiutare gli agenti a individuare l’accampamento dove si nascondevano i fratelli. Le foto dell’accampamento mostrano un rifugio di fortuna che lascia pensare a una rete di complici: la presenza di armi e rifornimenti suggerisce infatti un sostegno esterno durante la lunga fuga. Phillips, 46 anni, era accusato di rapina a mano armata, possesso illegale di armi e lesioni gravi. Dal 2021 era riuscito a eludere la cattura, nonostante ripetuti avvistamenti che avevano tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica in Nuova Zelanda.



Come stanno i bambini

In salvo i tre figli, di 9, 10 e 12 anni, affidati ai servizi sociali. Secondo le autorità, stanno bene «considerate le circostanze». Ma il capo della polizia, Richard Chambers, ha messo in guardia dal rischio di mitizzare la figura del padre: «Nessuno che mette in pericolo dei bambini e spara contro i miei agenti può essere definito un eroe».




Ultimo aggiornamento: martedì 9 settembre 2025, 11:57





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