5 Film del Festival di Venezia 2025 che abbiamo visto e che dovreste vedere vedere anche voi
Il Festival di Venezia 2025, lanciando l’appuntamento all’anno prossimo (in programma dal 2 al 12 settembre 2026), ci lascia altre tracce artistiche. Oltre ai vincitori, ai messaggi (politici e accorati), ai giorni frenetici, alle interviste, le corse da un punto all’altro del Lido, rimangono nella mente alcuni film, e per i quali le parole forse non sono sufficienti per raccontarne l’originalità, la passione, la dedizione e le personalità di chi li ha realizzati. Proviamoci.
Agnus Dei di Massimiliano Camaiti
Un rituale rivelatore e da scoprire, tramandato nei secoli, e curato gelosamente dalla premura di una monaca di clausura. Parliamo del documentario di Massimiliano Camaiti, supportato da Biennale College – Cinema, il programma internazionale voluto dal Direttore Artistico, Alberto Barbera, per sostenere opere prime e seconde, e che qui regala una vera esplorazione silenziosa e ricca di simboli. Quella a cui assistiamo gradualmente è il percorso di due agnellini appena nati. Tra le mura del Monastero di Santa Cecilia a Trastevere, nel centro proprio di Roma, li attendono con trepidazione. Perché? La loro lana servirà a tessere il pallio, il paramento liturgico (è la rappresentazione della pecora che il buon pastore di Dio si porta sulle spalle), che dovrà indossare proprio Papa Francesco il 29 giugno 2025, giorno solenne dei Santi Pietro e Paolo. Purtroppo non avverrà, a causa della malattia e della scomparsa del Pontefice, avvenuta lo scorso aprile.
Grazie a Camaiti ne seguiamo, però, i passaggi e la preparazione: i due animali vengono prima ornati di fiori, benedetti, poi allattati a latte e biberon, ma chi se ne occupa li culla in maniera materna, con assoluta tenerezza, nutrendoli. In quei due esseri convive così una sorta di purezza e verità, ed il viaggio che fanno porta lo spettatore a scrutarli con discrezione, a vivere il racconto con curiosità e stupore, a vederne la qualità e contenuto.