Una bambina di 6 anni è stata salvata dalla polizia dello Stato di San Paolo, in Brasile, dopo aver vissuto dalla nascita prigioniera nella sua stanza, in un’abitazione situata nel comune di Sorocaba. La piccola è stata rinvenuta in condizioni sanitarie terribili: non sapeva parlare, non mangiava cibi solidi e non era mai andata a scuola. Inoltre, la bimba non aveva mai ricevuto cure mediche o vaccinazioni di alcun genere, vivendo in un ambiente sporco e malsano. I genitori, una donna di 45 anni e un uomo di 54, sono stati arrestati.

Brasile, bimba di 6 anni rinchiusa in casa dalla nascita

Come riportano i media locali, il blitz della policia civil è scattato giovedì scorso, dopo una segnalazione anonima. Sul posto sono intervenuti i poliziotti con il supporto dei Servizi di protezione dell’infanzia: nella casa in cui viveva, nel quartiere Jardim Santa Esmeralda, è stata trovata in una stanza con un letto, un cuscino e dei giocattoli, tutto in pessime condizioni.

La bimba sembrava non aver mai visto la luce del sole, come spiegato alla Tv Tem dalla consulente Lígia Guerra: “Era apatica e abbagliata quando è uscita di casa. Aveva i capelli legati in un unico nodo, come se non fosse mai stata lavata. Non riusciva a tenere gli occhi aperti, come se non fosse mai uscita di casa. La piccola non sa comunicare e produce soltanto dei suoni. Non ha mai interagito con altri bambini”.

Arrestati i genitori: “Non comprendono la gravità dell’accaduto”

La piccola è stata presa in custodia dalle autorità e trasferita nel centro di accoglienza dell’ospedale di Sorocaba, dove è ancora ricoverata. Secondo Renata Zanin, capo del Dipartimento di difesa delle donne di Sorocaba (Ddm), i genitori non sono riusciti a spiegare il motivo per cui hanno tenuto la figlia in quelle condizioni: “Sembrano non comprendere la vera gravità di quanto accaduto. Non hanno mostrato alcuna reazione, alcuna emozione, nulla. Per loro, tutto era normale”.

Sia l’uomo che la donna hanno risposto alle domande degli inquirenti con una serie di “non lo so”, raccontando di aver avuto l’intenzione farla uscire, senza poi portarla veramente fuori casa e senza fornire una valida motivazione. La coppia adesso si trova in carcere con l’accusa di sequestro di persona, mentre proseguono le indagini per fare chiarezza sull’accaduto. Il capo della polizia richiederà che i genitori vengano sottoposto a una valutazione psichiatrica, mentre gli investigatori hanno sequestrato i tre cellulari rinvenuti nell’abitazione della famiglia, per sottoporli a ulteriori accertamenti e scoprire se qualcun altro fosse a conoscenza della bambina tenuta rinchiusa in casa.