I 240 milioni annunciati dal ministro Valditara si aggiungeranno ai 3 miliardi già stanziati con le precedenti leggi di bilancio: ne beneficeranno 1,28 milioni dipendenti del settore, di cui 850 mila docenti

Mercoledì 24 settembre si riunirà i il tavolo negoziale per il rinnovo del Ccnl Istruzione e Ricerca. Al termine dell’ultimo Consiglio dei ministri, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato: «Ci sono 240 milioni di euro da destinare al contratto del personale della scuola».  Valditara ha spiegato che «è una misura una tantum ma è molto importante, 240 milioni di euro per il contratto, per gli stipendi, del personale scolastico».

Una tantum da 145 euro lordi

Queste risorse dovrebbero tradursi in una tantum da 145 euro lordi per 1,28 milioni di dipendenti del settore, di cui 850 mila docenti. I 240 milioni si aggiungeranno ai 3 miliardi già stanziati con le precedenti leggi di bilancio. Tre miliardi che secondo le stime dell’Aran dovrebbero garantire un aumento medio per i soli docenti di 150 euro lordi al mese e di 140 circa per tutti i dipendenti del comparto.



















































Le critiche della Cgil

La Cgil calcola che l’una tantum si tradurrebbe in un aumento di 10,33 euro lordi mensili a dipendente per un solo anno. «Per racimolare questa cifra il governo fa il gioco delle tre carte: sottrae soldi ad una parte del personale (in questo caso gli Ata), utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate per la revisione dell’ordinamento professionale, revisione che sarà realizzata con tre anni di ritardo; utilizza i residui del fondo per la valorizzazione del sistema scolastico istituito con la legge di bilancio dell’anno scorso e preleva le economie del Fondo per il miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF) relative al 2023», aveva commentato la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil dopo l’annuncio di Valditara.

9 settembre 2025