Gli ultimi quattro giorni della Vuelta, hanno visto Gianmarco Garofoli col segno del vento in faccia. 109 chilometri di fuga giovedì, nella tappa di Los Corrales de Buelna. 174 chilometri venerdì, nel giorno dell’Angliru. 108 chilometri sabato, andando verso La Farrapona. 162 chilometri, infine, nella tappa di Monforte de Lemos. Dato che l’obiettivo del marchigiano è provare a vincerne una, c’è da scommettere che ci proverà ancora e le occasioni arriveranno presto. Già oggi la tappa di Mos.Castro de Herville potrebbe essere quella giusta.
Giro d’Italia 2025, dopo il settimo posto di Asiago, Garofoli è in lacrime (foto Soudal-Quick Step)
Giro d’Italia 2025, dopo il settimo posto di Asiago, Garofoli è in lacrime (foto Soudal-Quick Step)
Fermato dal Covid
Parliamo con lui sul finire del riposo di Pontevedra. La Vuelta è il secondo Grande Giro della sua stagione, come mai gli era capitato in precedenza. Il Giro d’Italia lo ha visto protagonista con il settimo posto di Asiago e il quarto ben più consistente di Sestriere. Per la Vuelta Garofoli aveva aspettative superiori, ma il Covid si è messo di mezzo. E anche se siamo nel 2025 e qualcuno potrebbe storcere il naso, i giorni in cui Gianmarco ha dovuto restare fermo lo hanno portato in Spagna con la condizione il ritardo, che però sta tornando.
«Non ho avuto grandi sintomi – spiega – l’unico sintomo è che andavo piano in bicicletta. Ho fatto San Sebastian e Burgos e andavo piano rispetto ai miei standard e a quanto mi aspettassi. Avevo fatto una bella preparazione, vedevo determinati numeri, mentre in gara le cose non andavano. Tornato a casa ho fatto il tampone, perché avevo sentito che tanti avevano il Covid ed è venuto fuori che ero positivo. Visti i miei trascorsi con il Covid (nel 2022 Garofoli fu uno dei primi ad essere operato per una miocardite, ndr), ho fatto riposo assoluto per cinque giorni e ho ripreso dal giorno in cui sono stato certo di essere negativo. E’ sempre meglio prendere un giorno in più, perché quando inizi troppo in fretta rischi la ricaduta. Così ho preferito guarire bene e partire per la Vuelta un po’ meno pronto, puntando a trovare la condizione strada facendo. La cosa mi ha fatto girare le scatole, non ci voleva. Anche perché avevo investito tanto tempo per trovare la condizione».
La Vuelta è il terzo Grande Giro di Garofoli, dopo la Vuelta 2024 e il Giro 2025
La Vuelta è il terzo Grande Giro di Garofoli, dopo la Vuelta 2024 e il Giro 2025
Senti che sta arrivando?
Credo di sì. Se guardate come sta andando, si vede che sono in crescita, anche se le ultime 4 tappe sono state molto dure. Ho speso tanto e, anche se ho raccolto poco, mi sono divertito. Questa settimana le tappe papabili per me sono domani (oggi, ndr), mercoledì e sabato. Per il resto ci sono una crono, una volata e domenica a Madrid che è piatta.
Qualcuno dice che domenica si potrebbe non correre per evitare guai con i manifestanti pro Palestina.
In gruppo di questo non si è parlato, però il tema di queste proteste è molto sentito, perché sta condizionando tutta la Vuelta. Non è una cosa negativa, ovviamente manifestano per una giusta causa, però condizionano anche la nostra sicurezza. Invadono le strade. Domenica eravamo in fuga e c’è stata l’invasione da parte di uno che si era nascosto in un cespuglio, c’è anche il video su Eurosport. Il tipo ha attraversato la strada e per evitarlo sono caduti Romo e il mio compagno Planckaert, non è proprio il massimo. In Spagna il tema palestinese è molto sentito. La gente partecipa molto a queste iniziative, soprattutto nel Nord della Spagna.
Nel frattempo il tuo primo anno alla Soudal Quick Step sta andando alla grande?
Mi trovo molto bene. Mi hanno rilanciato dopo tutte le sfortune che ho avuto e qualche anno sotto tono. Sono di nuovo ad alto livello nelle gare che contano. La campagna acquisti fa capire che la Soudal Quick Step vuole essere nuovamente molto forte nelle classiche, mentre punterà un po’ meno sulle corse a tappe. A fine anno andrà via Remco e questo forse a livello personale non è neanche tanto male, perché magari ci sarà più spazio, anche se finora non ho mai corso con lui.
Nel 2022 rientrato dopo i problemi cardiaci, Garofoli vince la Coppa Messapica in Puglia
Nel 2022 rientrato dopo i problemi cardiaci, Garofoli vince la Coppa Messapica in Puglia
Dopo queste prestazioni, potresti andare al mondiale oppure all’europeo. Poi il programma è già deciso?
La maglia azzurra sarebbe un bel traguardo, ci terrei. Se davvero si vuole costruire una nazionale giovane perché i prossimi tre mondiali saranno duri, potrei farne parte anche io. Poi dovrei chiudere con il calendario italiano. Di solito dalle tre settimane di gara, esco in crescendo. Dopo il Giro d’Italia stavo benissimo, ma ho dovuto fare un intervento a un occhio e non ho potuto correre. In più, visto che avevo nei programmi la Vuelta, la squadra mi ha frenato. Speriamo di uscire bene anche da qui. Se vinco una delle gare che farò da qui a fine stagione, penso che potrebbe cambiarmi la vita, perché non sono di poco conto.
Da quanto tempo non vinci?
Dal 2022, quando rientrai dopo l’intervento al cuore e Amadori mi portò in Puglia con la nazionale U23. Una vittoria mi manca, è tanto che non vinco. Mi piacerebbe alzare le braccia al cielo.
P.S. Il ciclismo è uno sport a volte crudele. La notte non ha portato consiglio e nemmeno salute. Stamattina Garofoli non riparte. Dall’annuncio della Soudal Quick Step non si evince nulla più di questo. Attraverso un rapido scambio di messaggi, il marchigiano ci ha raccontato di avere la febbre e di una notte alle prese con problemi intestinali. La sua Vuelta purtroppo finisce qui.