PORDENONE – La 52. edizione della Pordenone Pedala si è rivelata un vero e proprio successo. I 5.000 partecipanti, grazie ad una splendida mattinata di sole, hanno percorso i 44 chilometri in piena serenità, toccando le località di San Quirino, Sedrano, Aviano e Roveredo in Piano, quest’anno sede per la prima volta nella storia della sosta intermedia. L’accoglienza nel paese delle “Tre piante di Rovere” è stata eccezionale. «Temevamo di non poter accogliere il numeroso serpentone di cicloturisti nel nostro piccolo centro – ha affermato a posteriori il sindaco Paolo Nadal – invece ci siamo riusciti alla grande, inaugurando nel migliore dei modi questo “esordio”». Unico neo il mancato passaggio all’interno dell’aeroporto “Pagliano Gori” di Aviano. «Per motivi di sicurezza non abbiamo potuto tenere fede alla promessa di far passare i 5.000 cicloturisti attraverso la Base americana – ammette il colonnello Salvatore La Luce -. In questo momento particolare non è stato possibile l’attraversamento, ma ho già detto al presidente Tomadini, che sarà mia premura, appena le cose nel mondo si evolveranno in maniera positiva, di consegnargli il lasciapassare».
APPROFONDIMENTI
IL PERCORSO
Dopo aver affrontato i 20 chilometri di falsopiano tra Pordenone e Roveredo, i partecipanti hanno tirato un sospiro di sollievo in quanto il percorso per rientrare in città, è stato tutto in discesa tra Ceolini e Porcia. Suggestivo e inedito anche il passaggio al fianco del Lago Burida. Primo dell’arrivo a Pordenone, il biscione multicolore si è fermato di fronte al sagrato del Duomo, dove il vescovo della Diocesi di Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini, ha impartito la benedizione ai cinquemila presenti, in occasione del Giubileo. Proprio quest’anno si è celebrato anche il decennale della scomparsa di Demetrio Moras, ideatore e fondatore della cicloturistica più famosa d’Italia. L’ex patron era anche un appassionato di astronomia ed è stato scelto Roveredo in quanto sede dell’osservatorio “Gruppo astrofili pordenonesi”, a lui tanto caro. Esordio partecipativo e istituzionale anche per il sindaco della città.
SODDISFAZIONE
«La Pordenone Pedala ha segnato l’ultimo momento dell’estate che ci ha permesso di godere, pedalando sul nostro territorio – sono le parole di Alessandro Basso -. Siamo stati insieme spensieratamente in bicicletta, su un percorso avvincente. Questa è stata la mia prima edizione da sindaco e l’emozione è stata tanta perché Pordenone Pedala rappresenta veramente l’occasione di vivere la città e il territorio circostante sulle due ruote, sinonimo di salute e benessere oltre che di rispetto per l’ambiente. Dieci anni fa ci ha lasciati Demetrio Moras e il suo spirito è ancora vivo tra noi». La Pordenone Pedala ha unito come sempre giovani e meno giovani, bambini e famiglie ma anche persone con disabilità, tutti erano animati dalla voglia di trascorrere una giornata in allegria e in amicizia.
Già ieri sera il Comitato organizzatore si è riunito nella sede storica di Pasiano, a casa di Battistella. «Abbiamo fatto il punto di questa 52. edizione e possiamo dire che è andato tutto bene – sono le parole del patron, Luigi Tomadini – È stato anche deciso che nella prossima edizione la tappa intermedia sarà rappresentata da Rauscedo. Anche per il 2026 sono previste alcune innovazioni, con l’intento di offrire a tutti i partecipanti la possibilità di visitare posti sempre nuovi, che sono normalmente preclusi al pubblico». Tornando all’edizione 2025, c’è da rilevare che i più belli della cicloturistica si sono rivelati Roberta Castelli, calabrese di origine che vive a Fontanafredda e l’ucraino Andri Cherevatyi. Nicole Pompei ha indossato la fascia dello Skating Comina, mentre Zoriana Loik è stata eletta Miss Tulipano.