Grand Prix è un film d’animazione che racconta i sogni, ma anche le difficoltà di gareggiare innanzitutto con i propri limiti. Il progetto, presentato al Giffoni Film Festival e al cinema dall’11 settembre, vede come protagonista una topolina ambiziosa e un po’ spericolata, Edda (doppiata da Charlotte M.), che non desidera altro che diventare un pilota del famoso Gran Premio di Parigi con la sua mossa segreta, una derapata in curva che chiama salto volante capovolto su rampa. Orfana di madre, vive con il padre nel piccolo lunapark che gestisce e che ormai è quasi passato di moda.

Una squadra vincente

Come ogni adolescente, è in conflitto con il genitore che la vorrebbe con i piedi, anzi le zampette, ben salde per terra invece che tra le nuvole a inseguire desideri di alta velocità. Ma lei non si arrende e segue da lontano le gare del suo idolo, Ed, un topo piuttosto sfrontato ed egocentrico, che scambia la tifoseria per vera amicizia ma in realtà si sente solo e un po’ isolato (pian piano che la vicenda va avanti si capirà da cosa deriva questa sua sindrome dell’abbandono). Prima d’incontrarlo, Edda pensa che la vittoria sia la cosa più importante, che lo sprint finale verso il traguardo rappresenti il pepe della vita, ma solo l’esperienza le farà capire cosa conta davvero.

Charlotte M. e Carlo Vanzini, voci italiane del film.
Le voci italiane

Oltre a Charlotte M. tra i doppiatori italiani spicca Carlo Vanzini, voce storica della Formula 1 su Sky che qui interpreta il commentatore Enzo, un pappagallo preparato e appassionato. Al festival campano per ragazzi hanno raccontato a Style Piccoli i dietro le quinte di quest’avventura velocissima.

Che tipo di bambini eravate da piccoli?

Charlotte M.: Io sognavo di fare la vulcanologa, ero attratta dalle esplosioni, e in quello spirito mi ci rivedo tutt’oggi, voglio essere esplosiva e piena di grinta.
Carlo Vanzini: Io non stavo mai fermo, ero sempre di corsa, quando giocavo a calcio imitavo le telecronache, soprattutto se qualcuno faceva goal mentre ero in campo. Desideravo diventare un campione.

Com’è stata quest’esperienza?

Charlotte M.: Prima di questo film mi era capitato di doppiare Lo schiaccianoci e Il flauto magico e mi sono molto emozionata. Ho iniziato con Youtube proprio per arrivare al cinema. Sono un’appassionata di storie horror, come Piccoli brividi.
Carlo Vanzini: Sono abituato a usare la voce per lavoro. Il primo appuntamento importante è stato a Silverstone nel Regno Unito, era il 2007, e mi sono trovato senza fiato, come se avessi fatto le scale mentre parlavo. Ora mi sono evoluto, sono migliorato, il pubblico mi considera uno di famiglia e i genitori mi chiedono aiuto per far studiare i figli. La soddisfazione più grande di questo mestiere non arriva tanto dalla richiesta di selfie quanto dalla condivisione di storie di vita. La parte più bella d’altronde è poter dare una mano a chi è in difficoltà, anche regalando un sorriso e aiutando per una tesi o inculcando l’amore per lo sport.

Come stai crescendo in questo momento?

Charlotte M.: Cerco sempre di migliorare, sono tornata da poco a Los Angeles ma non mi spaventa. A 11 anni sono stata da sola a Brighton ma mi rendo conto che non è facile oggi essere giovane e dover affrontare in ogni scelta il giudizio altrui.

Sei come Edda, hai tanti amici?

Charlotte M.: Non ho molti amici, ma nelle difficoltà ci sono sempre.

La lezione più grande del film?

Carlo Vanzini: Non è facile per questa generazione farsi strada. I treni vanno presi, anche quando non sono quelli giusti e si decide di scendere alla stazione successiva. Bisogna credere nella forza dei sogni, anche quando si ricevono le porte in faccia.
Charlotte M.: Ognuno di noi deve seguire il cuore, che ti spinge sempre nella direzione giusta.

Il cartone che più vi rispecchia?

Charlotte M.: Come si vede anche dai miei capelli, direi Rapunzel!
Carlo Vanzini: Per me Topolino li batte tutti.