In Saudi Pro League il calciomercato è ancora aperto, la chiusura è fissata per l’11 settembre, ma nel frattempo sono sorti un po’ di problemi per il tesseramento di giocatori stranieri. Per capire di cosa parliamo, bisogna partire dal regolamento sulla composizione delle rose: le squadre del massimo campionato saudita possono registrare un massimo di dieci giocatori stranieri, di cui almeno due devono essere avere meno di 21 anni. Questa soglia è stata alzata da poco tempo: fino a tutta la stagione 2023/24, infatti, i club della Saudi Pro League non potevano registrare più di otto stranieri. Il mercato aggressivo degli ultimi anni, naturalmente, ha fatto in modo che le società facessero pressioni per poter avere ancora più slot, ovvero per poter inserire in rosa dieci stranieri senza limite d’età. Sembrava che questo ulteriore ritocco al regolamento fosse cosa fatta, e invece il processo non è andato a buon fine: la Federazione di Riyadh ha chiesto l’autorizzazione per il cambiamento a tutte le società del campionato, ma l’istanza è stata respinta almeno fino alla prossima sessione di mercato – che aprirà a gennaio, proprio come succede in Europa.

Ora il problema ricade su alcuni club, primo tra tutti l’Al-Hilal, che hanno più di otto stranieri Over 21 e quindi non possono registrarli. Prendiamo proprio il caso della squadra allenata da Simone Inzaghi: al momento in lista ci sono Bono, Koulibaly, Theo Hernández, Cancelo, Rúben Neves, Milinkovic-Savic, Malcom e Darwin Núñez, quindi non c’è più margine per registrare anche Marcos Leonardo e Renan Lodi. Il problema è che Marcos Leonardo ha soltanto 22 anni, è arrivato un anno fa dal Benfica ed è stato pagato 40 milioni di euro. Inoltre, come se non bastasse, è stato un grande protagonista della grande avventura dell’Al-Hilal al Mondiale per Club, torneo nel quale ha realizzato quattro gol in cinque partite. Eppure, nonostante tutto questo, l’attaccante brasiliano si ritrova fuori dalla lista per la Saudi Pro League. E così ora ha due chance: sfruttare le ultime ore di mercato per trasferirsi in un altro club saudita, magari in prestito, oppure restare all’Al-Hilal e giocare solo nella Champions League asiatica.

Oltre all’Al-Hilal con Marcos Leonardo e Renan Lodi, ci sono altri club e altri giocatori nella stessa situazione. Si tratta di dell’Al-Ahli con il belga Matteo Dams, dell’Al-Ittihad con Mario Mitaj e Unai Hernández, dell’Al-Nassr con Aymeric Laporte (che però era stato praticamente ceduto all’Athletic Bilbao, solo che i documenti sono stati inviati troppo tardi), del Damac con Assan Ceesay, ex attaccante del Lecce. Insomma, è evidente: diverse società si sono fatte male i conti, o comunque si aspettavano che il ritocco dei limiti per gli stranieri – ritocco che, come detto potrebbe diventare effettivo a gennaio prossimo – gli permettesse di costruire delle rose ancora più ampie, ancora più ricche. E invece no, è andata diversamente.