Si indaga anche per revenge porn nel fascicolo aperto dalla procura di Roma in relazione ai video intimi rubati a Stefano De Martino e Caroline Tronelli mentre si trovavano nella villa romana di lei. I pm, così, mirano a risalire non solo a chi abbia violato il sistema informatico della casa ma anche a chi abbia avuto un interesse a farlo (oltre alla monetizzazione con la diffusione on line). Una mossa che come spiega il Corriere della Sera rafforza la pista di un furto mirato, piuttosto che del «colpo di fortuna» in una pesca a strascico tra le telecamere di sorveglianza delle abitazioni. D’altronde già i legali di De Martino e Tronelli, nei giorni scorsi, avevano fatto sapere che il sospetto principale portava a chi frequentava abitualmente quella casa: non un hacker sconosciuto dall’altra parte del mondo, ma qualcuno che conosceva bene i codici di accesso del sistema di videosorveglianza. Forse un tecnico delle telecamere. Forse un “insider” che ha tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia.
Come noto, la notte del 9 agosto il sistema di videosorveglianza della casa di Caroline Tronelli era stato violato, ed era stato rubato un video intimo della coppia che qualche ora dopo era stato diffuso sui social, in particolare su Telegram. Un follower aveva riconosciuto il trentacinquenne Stefano De Martino dai tatuaggi e lo aveva avvisato: «Stefano sul web girano video intimi di te con la tua fidanzata». Il giorno dopo il conduttore e la ventiduenne compagna avevano sporto denuncia al commissariato di Polizia di Porto Cervo, dove si trovavano in vacanza.
Alcune delle pagine sui social media dove è stato visto il video erano state chiuse subito dopo l’allarme lanciato dal conduttore. Il Garante della Privacy ha poi avviato un’istruttoria per limitarne la diffusione e disposto una sanzione per chiunque lo possieda e lo faccia circolare. Ciononostante il filmato, che era già stato «scaricato» da diversi utenti, ha continuato a circolare in in chat o forum, inondato da commenti. Ora, la notizia che c’è anche il reato di revenge porn nell’inchiesta della Procura di Roma. Le indagini, al momento contro ignoti, sono affidate alla Polizia Postale.
Come sta nel frattempo De Martino? «A chiunque dà fastidio vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita, chiunque di noi sarebbe non solo offeso ma triste». Così Angelo Pisani, legale del presentatore, ha raccontato nei giorni scorsi ad Agorà Estate lo stato d’animo del suo assistito. Aggiungendo: «È incalcolabile il numero di contatti e visualizzazioni che possono avere queste immagini. È un fenomeno che bisogna contrastare con normative e interventi adeguati alla tecnologia del tempo. (…) Per la prima volta chiediamo la condanna anche di tutti coloro i quali conservano e girano questi dati: anche loro diventano complici di reati di ricettazioni e pericoli gravissimi, ai danni sia della vittima sia dei familiari».