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Redazione Online
L’articolo 4 del Trattato istitutivo dell’Alleanza prevede che «le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate»
Negli ultimi anni, dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, e le successive escalation, la Nato si è schierata al fianco di Kiev (che non fa parte dell’Alleanza Atlantica) e si è più volte interrogata sul possibile utilizzo delle clausole di difesa collettiva, previste dagli articoli 4 e 5 del Trattato Nord Atlantico, siglato nel 1949.
In particolare, l’articolo 4 prevede che le nazioni parte dell’Alleanza si consulteranno «ogni volta che una di loro ritenga che la propria integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza siano minacciate». Quindi, non in caso di attacco armato, ma di un allarme preventivo, le parti si consultano per decidere le azioni da intraprendere, a differenza dell’articolo 5 che prevede l’intervento in caso di aggressione diretta.
Mercoledì 10 settembre il premier polacco Donald Tusk ha affermato che la Polonia invocherà l’articolo 4, richiedendo una consultazione formale all’interno dell’Alleanza, dopo che nella notte Varsavia ha abbattuto alcuni droni russi entrati nel suo spazio aereo. Tusk ha detto di apprezzare tutte le espressioni di solidarietà arrivate, ma che «le parole non bastano» e che la Polonia richiederà un sostegno «molto maggiore» dagli alleati della Nato.
Secondo i registri della Nato, l’articolo 4 è stato invocato solo sette volte dalla sua creazione: l’ultima proprio nel 2022, subito dopo l’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina, da Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 11:10)
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