di
Lia Capizzi

Chiara Pellacani ha conquistato la medaglia di bronzo, battuta solo dalla australiana Maddison Keeney (oro) e dalla cinese Li Yajie (argento)

Un bronzo dal doppio valore per Chiara Pellacani: è la sua prima volta a livello individuale sul podio dei Mondiali. La 22enne romana, che vanta già un’esperienza di altissimo livello, aveva già in bacheca quattro medaglie mondiali ma tutte conquistate in coppia (sincro 3m con Elena Bertocchi e sincro 3m misto con Matteo Santoro). «Sono emozionatissima, finalmente è arrivata queta medaglia individuale”, compare il sorriso sul volto di Chiara dopo che sul podio si è lascia andare ad un pianto liberatorio dal profondo significato. Racconta di una fuoriclasse che è nata predestinata, che ha già vinto molto, ma ha dovuto riemergere da un momento difficile per godersi la sua gioia mondiale più importante. “E’ una medaglia speciale che dedico alla mia famiglia, a mia madre Francesca che è qui a Singapore, e tutti coloro che mi hanno sostenuto. Ne ho avuto davvero bisogno negli ultimi mesi». 

Una gara in salita. Solo undicesima dopo il primo tuffo, Pellacani si ricorda di essere una tosta agonista con il secondo turno di salti, elegantissimo il doppio salto mortale e mezzo avanti carpiato che ottiene 58.50 punti. Decide di rischiare, aumenta il coefficiente di difficoltà rispetto alle eliminatorie, sceglie di portare il salto mortale e mezzo rovesciato (3.0) che viene premiato dai giudici con 54.00 punti. La rimonta è compiuta, Chiara è quarta, vede il podio, quando mancano due rotazioni al termine. Il capolavoro nel penultimo tuffo, il salto mortale e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo da 57.20 punti. Sbaglia la rotazione la seconda cinese Jia Chen, l’azzurra ne approfitta e mette la freccia. Ultimo tuffo, il salto mortale e mezzo ritornato carpiato è un gioiello da 52.80. E’ fatta. Pellacani è bronzo mondiale. L’abbraccio con il suo allenatore , l’ex campione Tommaso Marconi, è particolarmente commovente, lui che nei mesi scorsi ha preso per mano Chiara dopo la delusione dei due quarti posti dei Giochi di Parigi. Aveva il rigetto, non voleva più gareggiare, per tre mesi non è entrata in acqua. Ha lasciato Miami, dove dal studia psicologia al college, per tornare a casa nella sua Roma. Si è iscritta in palestra, ha frequentato corsi di pugilistica pur di non pensare ai tuffi, poi piano piano le è tornata la voglia. «Ho fatto questo per cosa, per niente?», si ripeteva dopo l’Olimpiade di Parigi



















































Ecco la risposta, Chiara ha fatto tutto questo, anche battagliando con il buio dei pensieri, per conquistare un meraviglioso bronzo individuale ai Mondiali. «Chiara è stata bravissima a non mollare, a ritornare dopo la delusione dei Giochi. Ci siamo confrontati, siamo tornati a lavorare ancora più convinti proprio per raggiungere risultati importanti come questo”, commenta Tommaso Marconi. “La scelta di introdurre in questa finale il doppio e mezzo rovesciato, un tuffo più difficile, ci ha premiato». Un bronzo che arriva esattamente a venti anni dalla prima storica medaglia mondiale al femminile conquistata da Tania Cagnotto che fu terza ai Mondiali di Montreal 2025.

Un filo unisce da sempre quella che è stata la tuffatrice italiana più medagliata di sempre con l’azzurra di oggi, un vero passaggio di testimone.
«Chiara non ha limiti e lo sta dimostrando. E’ una fuoriclasse, a maggior ragione adesso con che ha acquisito maturità», sorride il direttore tecnico dell’Italia dei tuffi Oscar Bertone. Non a caso Pellacani è la punta di diamante della Nazionale che ha iniziato nel miglior modo possibile questo Mondiale di Singapore. E’ solo l’inizio, la 22enne azzurra gareggerà ancora tre volte a Singapore ne prossimi giorni (3m, sincro 3m, sincro misto con Mattia Santoro). Chiara ha ancora fame.

26 luglio 2025 ( modifica il 26 luglio 2025 | 15:51)