Cosa vorrebbe insegnare alle sue figlie?
«L’importanza del fallimento. Agli inizi la paura di sbagliare mi rendeva pazzo: un brutto concerto, un singolo sbagliato, perfino la difficoltà a scrivere, pensando che magari non avrei avuto risultati all’altezza… e mi paralizzavo».

Il successo avrà aiutato la sua autostima, no?
«Senz’altro, anche se il vuoto dell’autostima, per me, non si riempie mai. Più che altro, il
successo è uno strumento per essere felice, rende la vita più comoda. Fa viaggiare, conoscere gente. Ma il vero successo è personale, e lo vivo: una moglie bellissima, i miei genitori in salute, due figlie, amici».

Non ha paura di smettere di soffrire e di non scrivere più canzoni?
«Per me è una parte naturale della mia vita. Se non soffrirò più d’amore, troverò altre cose, dentro di me, da raccontare. È come se fosse tutto sommerso, sta a me individuarlo e portarlo alla luce».

Diceva della paralisi creativa: come ne è uscito allora?
«In studio lo chiamiamo “esercitarsi a fare schifo”: su un pezzo tiro fuori tutto ciò che mi
viene in mente, cose di cui mi vergogno, che non direi mai. Le stesse Thinking Out Loud e
Perfect pensavo fossero troppo romantiche, troppo pesanti, ero a disagio. Poi, la gente ci
si è connessa».

Il mondo della musica, oggi, nasconde i fallimenti.
«Insegnerei ad avere un rapporto con l’imperfezione già dalla scuola, si figuri: io mi ritengo un fallimento continuo. Ma è così che si costruisce il successo. Ecco, un’altra cosa che ho capito è che la vita non è una corsa a tappe, ma un flusso continuo: ogni giorno si cresce e s’impara, e il fallimento, per come lo consideriamo, è un’occasione per fare meglio. Lo dico anche ai tanti giovani musicisti: lavorate duro, giorno per giorno, senza farvi troppi pensieri; il resto viene dopo. Azizam, il pezzo di quest’estate, è nato ad aprile, e nel mio team erano tutti convinti che fosse pessimo. Ci abbiamo rimesso mano varie volte, e alla fine eccoci qui. O la stessa Bad Habits, del 2021, all’inizio andò male, è diventata una hit dopo sei mesi. Eppure oggi nessuno lo ricorda. Dobbiamo smettere di prestare quest’attenzione ai fallimenti, un modo per uscirne c’è sempre».

BIRMINGHAM, ENGLAND – AUGUST 28: Ed Sheeran performs on stage at Fusion Festival at Cofton Park on August 28, 2015 in Birmingham, England. (Photo by Jo Hale/Redferns)Jo Hale