In questo mese di nuovi inizi ho raccolto alcune di quelle che penso siano le uscite letterarie più interessanti del mese. Cosa ci aspetta? Un’insolita amicizia nel pieno disfacimento del sogno americano – sempre che sia mai esistito – delle brillanti giovani donne la cui vita è cambiata dopo aver incontrato un serial killer, due ventenni in un remoto villaggio messicano, una coppia in una città senza nome e storie interconnesse di persone molto online. Se aveste bisogno di qualche spunto letterario.
I libri da leggere a settembre 2025
Ocean Vuong – L’imperatore della gioia (Guanda, 2 settembre)
In un’intervista, Ocean Vuong ha raccontato di aver affittato una piccola baita, in un momento storico confuso, in cui nessuno avrebbe potuto immaginare chi sarebbe diventato il successivo presidente degli Stati Uniti, e di aver cominciato a scrivere a mano pagine e pagine sul piccolo paese in cui è cresciuto. In L’imperatore della gioia, in uscita il 2 settembre per Guanda, che ha già pubblicato la raccolta di poesie Il tempo è una madre, Vuong è partito da una domanda apparentemente semplice: “Che cos’era la mia America? Cos’è l’America?”, si è domandato. Per tentare di rispondere a questa domanda, ha tracciato le solitudini di due personaggi molto diversi tra loro che costruiscono un’obliqua amicizia: un ragazzo in procinto di suicidarsi e un’anziana donna lituana emigrata negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Jessica Knoll – Bright Young Women (Ubagu Press, 5 settembre)
Molto spesso, i contenuti dedicati alla cronaca nera tendono a concentrarsi su chi ha commesso il reato: qual è stata la sua infanzia? Cosa può averlo spinto a commettere il fatto? In Bright Young Women, edito da Ubagu Press, l’autrice Jessica Knoll decide di stravolgere la retorica a cui siamo abituati, oscurando la figura di uno dei serial killer statunitensi più prolifici: Ted Bundy. Il romanzo è un ibrido tra realtà e finzione che agisce per sottrazione, privando Bundy della sua notorietà, non nominandolo mai in maniera diretta, né ponendolo al centro della narrazione. Le protagoniste, infatti, sono Pamela e Ruth, giovani donne la cui vita ha intersecato la sua. Attraverso questa prospettiva, Knoll riscrive il copione della cronaca nera, ricalibrando l’attenzione e lo sguardo.
Neige Sinno – La Realidad (Neri Pozza, 16 settembre)
Lo scorso anno, l’autrice francese Neige Sinno ha ricevuto il Premio Strega Europeo per Triste Tigre, un testo a metà tra saggio e memoir in cui la scrittrice narra gli abusi subiti dal suo patrigno durante l’infanzia e l’adolescenza, frapposti ad analisi di opere come Lolita e pensieri di autori e autrici come Virginia Woolf, Annie Ernaux e David Foster Wallace. Il libro ha ricevuto diversi e prestigiosi riconoscimenti, ed è stato apprezzato per la sua esplicita chiarezza, come una sorta di dialogo a tre, tra il lettore, Sinno, e lei bambina. Con La Realidad, Sinno esplora il “primo territorio libero del Messico”, precisamente la comunità de La Realidad, simbolo della resistenza zapatista. Il viaggio, avvenuto nel 2003, modifica il suo sguardo, favorendo l’incontro con gruppi femministi che hanno tracciato un epilogo da cui partire: per parlare di sè, e dunque parlare anche del mondo.
Ayşegül Savaş – Gli antropologi (Gramma Feltrinelli, 16 settembre)
Gli Antropologi è la prima opera pubblicata in Italia della scrittrice turca Ayşegül Savaş, già autrice di due romanzi, qui ancora inediti. Cosa rivelano i nostri rituali, i dettagli banali della nostra vita? Andare ad un mercato di cibo biologico la domenica mattina rende automaticamente accessibile una nuova identità? Oppure la mia nuova identità è legata ad un nuovo appartamento in cui andare a vivere? Il romanzo narra, in brevi capitoli, di tali costruzioni culturali attraverso la vita di due personaggi, una coppia dai nomi volutamente ambigui – Asya e Manu – in una città senza nome. La scelta di non inserirli in un luogo specifico – una capitale europea, ad esempio – ci permette di concentrarci sul senso di estraneità percepito sia dai due protagonisti che collettivamente, e su come la costruzione dell’identità contemporanea sia vincolata a scelte di tipo culturale.
Tony Tulathimutte – Rifiuto (Edizioni E/O, 24 settembre)
“People who spend too much time online” potrebbe essere il sottotitolo del secondo romanzo di Tony Tulathimutte, Rifiuto, in uscita il 24 settembre per Edizioni E/O. Acclamata dalla critica, la raccolta di racconti è un palcoscenico di esposizione di persone abiette, grottesche e che passano decisamente troppo tempo online, e quindi nella loro testa. I protagonisti e le protagoniste sono uomini e donne ordinari, principalmente preoccupati – come quasi chiunque altro, nel 2025 – dalla rappresentazione di sé e dai tratti identitari che dovrebbero distinguerli. Tulathimutte ha raccontato di aver passato molto tempo a leggere Philip Roth, un’esperienza che ha cambiato la sua percezione di come la letteratura serva a rendere le persone più sensibili ed empatiche. Anzi, è proprio tutt’altro: la messa in scena di personaggi moralmente ambigui è di gran lunga più complessa e interessante.