Per gli amanti del Brutalismo è un perfetto esempio dell’architettura d’impatto degli Anni Settanta, per gli amanti della fantascienza una struttura evocativa che ricorda quelle del primo capitolo della saga di cappa e laser più famosa di sempre. Tutti hanno una propria idea del leggendario Hotel du Lac, l’albergo che dai primi Anni Settanta troneggia nel centro di Tunisi con la sua figura a piramide rovesciata, o, per i più romantici, un uccello sul punto di spiccare il volo. Un tempo metafora della Tunisia da poco uscita dalla colonizzazione francese, da decenni è uno spazio abbandonato e in rovina, motivo per cui dopo lungo dibattito oggi viene demolito, nell’ottica di sostituirlo con una nuova struttura ricettiva.

La storia dell’Hotel du Lac di Tunisi

La decisione, anticipata da tempo, è stata rimandata grazie agli sforzi del gruppo ambientalista Edifices et Memoires, che ne promuoveva la conservazione come patrimonio architettonico nazionale: “È uno dei rari edifici dopo l’indipendenza tunisina che dimostra visione e maturità”, aveva detto l’architetto Mohamed Zitouni alla BBC nel 2019, anno in cui era stata avviata una petizione per il salvataggio. Ideato da un architetto italiano, Raffaele Contigiani, e costruito tra il 1970 e il 1973, l’albergo di dieci piani era stato preceduto da un simile progetto “a piramide rovesciata” presentato dallo stesso Contigiani alla Fiera Internazionale di Zagabria nel 1957.

La forma audace risolveva peraltro un problema di instabilità del terreno, situato nei pressi di una laguna che fungeva al tempo da scarico fognario: le profonde fondamenta dell’edificio, 190 pali di cemento armato infissi fino a 60 metri di profondità, occupavano infatti un ingombro ridotto rispetto alla sua capacità di accoglienza. Nel 2024 anche il ministero tunisino degli Affari culturali si era espresso in favore del mantenimento del fabbricato, con l’ipotesi di una sua riqualificazione senza alterarne la sagoma.

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hotel du lac tunis photo neil rickards Un altro pezzo di storia brutalista che se ne va. Il leggendario Hotel du Lac di Tunisi viene demolitoHotel du Lac, Tunisi. Photo Neil RickardsL’Hotel du Lac in Star Wars

Le speranze di preservare il massiccio palazzo erano anche legate a un possibile legame con Una nuova speranza, primo film della saga di Star Wars uscito nel 1977, quattro anni dopo l’inaugurazione dell’hotel. George Lucas aveva effettivamente girato tutte le parti corrispondenti al pianeta desertico di Tatooine nel deserto tunisino, e l’albergo era stato forse preso a modello per il grande Sandcrawler, un enorme veicolo simile a un carro armato. L’idea di poter essere assimilato alle altre location cinematografiche – che nel Paese hanno guadagnato una protezione speciale – aveva lasciato una speranza per il suo salvataggio.

Eppure la connessione era già labile: lo scenografo Roger Christian, che ha vinto un Oscar proprio per le sue scenografie di Star Wars, aveva detto alla BBC che il concept del Sandcrawler era tutta farina del sacco del famoso concept artist Ralph McQuarrie, che l’aveva ideato prima della decisione di andare a girare in Tunisia su ispirazione delle macchine belliche americane portate in Corea del Sud per la guerra degli Anni Cinquanta.

La demolizione dell’Hotel du Lac di Tunisi

La demolizione iniziata il 15 agosto scorso si è presentata in ogni caso inevitabile. Moez Ben Othman, presidente del consiglio locale di Bab Bhar (quartiere dell’omonima porta est della città), ha detto in un’intervista alla Radio nazionale tunisina che una sentenza del tribunale di Tunisi ne ha sancito la demolizione a causa del pericolo imminente. La struttura, considerata dalle autorità in “condizioni catastrofiche”, dovrebbe lasciare il posto a un nuovo complesso alberghiero dopo almeno otto mesi di demolizioni.

L’idea è che la nuova struttura sarà simile a quella vecchia, con progetto già approvato proposto da una sussidiaria di un fondo d’investimento nazionale libico che possiede il bene. Il deputato Adel Bousselmi ha infatti spiegato nei giorni scorsi alla radio Mosaique FM, che il nuovo progetto della Libyan Foreign Investment Co, che ha rilevato il terreno anni fa, prevederebbe, oltre alla costruzione di un altro hotel, un centro commerciale e un centro culturale. In ogni caso si dovrà aspettare almeno fino alla seconda metà del 2026 per l’inizio dei lavori.

Giulia Giaume

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