TERNI – Oltre 130 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare, una buona percentuale di stranieri in prevalenza di nordafricani e neppure un mediatore culturale.

Problemi sul fronte dell’assistenza sanitaria dietro le sbarre, di quella dedicata ai malati psichiatrici e ai tossicodipendenti e criticità nei numeri del personale della penitenziaria, sotto organico.

E’ quanto emerge dalla visita che la Camera penale di Terni, guidata da Manlio Morcella, ha svolto nel carcere di Sabbione nell’ambito della campagna nazionale “Ristretti in agosto”.

Presenti anche rappresentanti dell’ordine degli avvocati, dell’associazione Nessuno Tocchi Caino e di Regione, Provincia e Comune di Terni.

Ieri a Sabbione c’erano 557 detenuti rispetto ai 422 previsti rispettando la capienza regolamentare.

Nelle celle 401 italiani e 157 stranieri, la gran parte dei quali extracomunitari. Nonostante questo non sono presenti mediatori culturali.

Duecento degli ospiti di Sabbione sono tossicodipendenti, persone che non dovrebbero stare in cella ma ai domiciliari o in una comunità di recupero.

Ad organizzare la visita nelle varie sezioni del carcere Francesca Carcascio, segretaria della Camera penale: «Si tratta – dice – di un’iniziativa concreta per avvicinare la comunità al carcere. Mi ha colpito molto la visita al reparto di isolamento e accoglienza, che a Terni ha 15 celle ed  è lì che si è vista la carenza strutturale e il degrado del carcere. Ci sono persone malate gravi, anche psichiatriche – dice Francesca Carcascio – persone definite problematiche messe li e quello che mi ha colpito è la ragione che ha portato al sequestro di una di quelle celle. All’interno il 2 maggio scorso si è suicidato un detenuto. Ho riletto la storia di un suicidio annunciato, l’allontanamento dalla casa familiare, lui che non sapeva dove andare. Era entrato in prima accoglienza in cella con un altro detenuto psichiatrico, che non si è neppure accorto che quel ragazzo fosse morto. E’la prova del degrado. Le condizioni in cui vivono i detenuti sono purtroppo le stesse degli addetti della polizia penitenziaria, che sono sotto organico».

Durante la visita a Sabbione è stato affrontato il delicato tema dell’assistenza sanitaria, con due medici presenti dalle 8 alle 24 e uno di notte e nei festivi. Mancano i medici e la continuità assistenziale, le visite specialistiche interne sono a dir poco complicate.

Quanto ai pazienti psichiatrici non c’è alcun detenuto in attesa di essere collocato in una Rems.

«La visita – sottolinea il direttivo della Camera penale – è un’importante occasione di dibattito sulla condizione carceraria e sull’urgenza di interventi riformatori che pongano fine alle situazioni di sovraffollamento, violazione dei diritti e mancanza di prospettive per i detenuti».


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