di
Guido Tortorelli
Il sacerdote lucano, originario di Bernalda, ha incontrato a New York Carlos Alcaraz prima del match con Jannik Sinner all’Us Open, dove il tennista spagnolo ha trionfato riconquistando la prima posizione nel ranking Atp
«Un incontro piacevole con una persona profonda e sensibile». È il ritratto di Carlos Alcaraz, delineato da don Luigi Portarulo, il sacerdote 38enne originario di Bernalda (Matera), che ha benedetto il tennista spagnolo prima della vittoria agli US Open, trionfo che gli è valso la riconquista della prima posizione nel ranking Atp.
L’incontro è avvenuto alla vigilia della finale del 7 settembre a New York contro Jannik Sinner. Il campione spagnolo aveva chiesto un momento di raccoglimento spirituale e ha potuto condividerlo con il parroco lucano, residente nella “Grande Mela” da novembre 2022 e impegnato, dall’1 luglio 2024, nella missione presso la Cattedrale di Saint Patrick, dove segue anche la pastorale per italiani e italo-americani.
La fede, del resto, ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita di Alcaraz, cresciuto grazie all’esempio del nonno Manuel, fondatore di una confraternita dedicata alla «Virgen del Rocío». Devoto e legato ai pellegrinaggi, il tennista non rinuncia mai a momenti di preghiera, nemmeno durante le competizioni sportivi.
Don Luigi, che persona è Alcarez?
«Carlos è una bellissima persona. Un uomo molto semplice, educato, timido, religioso. Mi ha fatto piacere conoscerlo».
Come è nato il vostro incontro?
«Alcaraz ha alloggiato in un albergo di proprietà dell’Arcidiocesi nei pressi della Cattedrale di Saint Patrick. Semplicemente il direttore dell’hotel mi ha contattato, chiedendomi la disponibilità di un sacerdote, che parlasse spagnolo, per incontrare il tennista».
E lei si è fatto avanti.
«Si. Ero certo che sarebbe stata una bellissima opportunità. Ricordo che in albergo erano presenti tanti tennisti, ma io sono stato accompagnato direttamente da lui».
Che tipo di dialogo è nato?
«Abbiamo condiviso storie personali e racconti di fede e, poi, chiaramente mi ha confidato che desiderava arrivare in finale con Jannik Sinner, in quanto giocare con il fuoriclasse italiano è entusiasmante e stimolante. Era davvero felice per esserci riuscito, ma concentrato sullo sforzo finale».
L’incontro si è concluso con la benedizione impartita.
«Si, avevo l’acqua santa e, quindi, gli ho proposto la benedizione per il torneo. Lui ha accolto con piacere ed è nata quest’azione spontanea, ripresa in un video che ormai ha fatto il giro del mondo».
Lei è un appassionato di sport ed è conosciuto anche per le sue qualità calcistiche nella Nazionale italiana futsal dei sacerdoti. Ne ha parlato con Alcaraz?
«È stato un momento di fede, ma abbiamo condiviso anche la passione che ci lega per lo sport. Nel mio piccolo sono uno sportivo anch’io, amo mettermi in gioco e condividere i valori che guidano la fede e lo sport, quindi non potevo non parlargliene!».
Dopo il trionfo agli US Open, vi siete visti?
«Non ci siamo ancora sentiti, ma sono certo che ci vedremo presto. Ci conto».
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11 settembre 2025 ( modifica il 11 settembre 2025 | 12:31)
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